Dalla filosofia alla pratica, il biohacking è una delle tante idee rivoluzionarie di cui si è impossessata la nuova tecnocrazia, una galleria di personaggi visionari e forse anche pericolosi.
In America si parla molto di un’orfana bambina che potrebbe non essere una bambina
Se siete appassionati di true crime (senza il crime), sedute di psicoanalisi e più in generale di talk show popolati da personaggi al limite dell’inverosimile, conoscerete sicuramente Dr. Phil, il popolare show americano con protagonista l’amato Phil McGraw. In una delle puntate più anticipate di questa stagione, che andrà in onda giovedì 7 novembre, Dr. Phil intervisterà un’orfana ucraina che è finita recentemente al centro delle cronache americane. Natalia, infatti, è stata adottata Michael e Kristine Barnett, che l’hanno incontrata per la prima volta in un orfanotrofio in Florida nel 2010 e l’hanno portata nella loro casa in Indiana.
E fin qui la storia è piuttosto normale, se non fosse che appena due anni dopo, i Barnett hanno inoltrato una formale richiesta al giudice perché venisse cambiata all’anagrafe l’età di Natalia. La loro richiesta è stata accettata e Natalia risulta perciò nata nel 1989. L’orfana, sostengono infatti i coniugi, è in realtà una donna adulta e non una bambina tra i 6 e gli 8 anni come era stata loro presentata al momento dell’adozione (quando invece ne avrebbe avuti 22). A dimostrarlo, secondo la coppia, ci sarebbe un test delle densità delle ossa cui Natalia è stata sottoposta dal loro medico di famiglia.
Prima di continuare, è necessario però specificare una cosa, e cioè che Natalia è affetta da una forma di nanismo che le impedisce di camminare senza supporto e rende molto difficile stabilire la sua età: in effetti, sembra molto giovane. Non molto tempo dopo quella denuncia, i Barnett decidono di trasferirsi in Canada con il loro altro figlio, lasciando Natalia da sola nel loro appartamento, motivo per cui sono stati accusati di abbandono di minore.
I due genitori adottivi, a loro volta, accusano l’orfana di essere nient’altro che un’imbrogliona: non sarebbe affatto un’orfana bambina, ma una donna adulta che avrebbe anche minacciato di uccidere tutta la famiglia. Come riassume The Cut, Natalia è stata difesa dalla madre biologica, che ha anche rilasciato un’intervista al Daily Mail (non proprio la più affidabile delle fonti) in cui dice di essere stata forzata ad abbandonare la figlia subito dopo il parto nel 2003. Stando a questa dichiarazione, al momento dell’adozione Natalia aveva 7 anni, come dichiarato dall’orfanotrofio, e 16 oggi. Ma come ha fatto, se all’epoca dei fatti aveva tra i 10 e i 12 anni, a sopravvivere dal 2013 al 2016 nella casa dove i Barnett l’avevano lasciata da sola?
Ed è solo una delle tante cose che non tornano in questo intricato dramma familiare: considerando che Kristine Barnett di lavoro fa la speaker motivazionale che si occupa di bambini disabili, non potrebbe essere lei quella a caccia di notorietà? A queste e altre domande (speriamo) potrà rispondere l’intervista del Dr. Phil, che nel teaser dice a Natalia: «Immagino che alla fine tutto dipenda dal fatto che tu sia o meno un demone psicopatico malvagio venuto qui per ucciderci tutti». «Non è affatto vero», risponde lei visibilmente emozionata. Meglio della Leosini.

Negli anni diversi collettivi e associazioni hanno deciso di investire nei luoghi d'origine dai quali, quasi sempre, si decide di andare via. L'obiettivo è cambiare finalmente il modo in cui viviamo e, soprattutto, raccontiamo la provincia.

Nonostante i femminicidi, anche in Italia i contenuti legati alla manosfera sono sempre più numerosi e consumati. Tanto che è inevitabile chiedersi: com'è possibile che a un'ideologia così violenta venga ancora permesso di diffondersi?