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È stato sgomberato il centro sociale Leoncavallo di Milano La polizia è entrata questa mattina alle 7:30, l'operazione verrà completata oggi, dopo più di 30 anni di contenziosi e 133 rinvii.
I Paesi africani chiedono (per l’ennesima volta) di cambiare la mappa del mondo perché in quella attuale l’Africa è troppo piccola Le 55 nazioni dell'Unione africana vogliono cestinare la mappa di Mercatore, vecchia di secoli, e sostituirla con una più moderna e realistica.
Uno dei tormentoni dell’estate giapponese è un canzone generata con l’AI e basata su un meme “Yaju & U” è la prima canzone interamente, esplicitamente fatta con l'AI a raggiungere un tale successo. Facile prevedere che non sarà l'ultima.
In Repubblica Ceca una politica si è ritirata dalle elezioni perché accusata di aver assoldato un sicario per uccidere un cane Margita Balaštíková, però, nega tutto: non ha mai voluto uccidere il cane, solo rovinare la vita al padrone, il suo ex marito.
Il prossimo film di Danny Boyle sarà un biopic su Rupert Murdoch Si intitolerà Ink e, stando alle indiscrezioni, a interpretare Murdoch sarà Guy Pearce.
Se gruppi Facebook come “Mia Moglie”, in cui uomini pubblicano foto delle compagne senza il loro consenso, rimangono aperti è anche per colpa dell’AI Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui erano iscritti 32 mila uomini, è rimasto aperto e pubblico per 6 anni, sfuggendo a ogni moderazione.
In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.

Quanto ci dispiace per Meghan

Il video in cui la Duchessa del Sussex ammette di soffrire la pressione mediatica attorno a lei è diventato virale. E sembra rinnovare la parabola di Diana.

22 Ottobre 2019

Sembra quasi che stia per piangere, in quei due minuti in cui il giornalista Tom Bradby le chiede come sta e come sta vivendo la maternità. Per tutta risposta, Meghan Markle lo guarda con degli occhi così tristi che viene quasi voglia di abbracciarla. Il video, che è diventato immediatamente virale, è un estratto dal documentario di ITV News, andato in onda la scorsa domenica nel Regno Unito, che documenta il recente viaggio in Africa dei duchi del Sussex. «È qualcosa di molto intenso da vivere, dietro le quinte» dice Meghan con un tono di voce basso e misuratissimo, non prima di aver specificato che tutte le donne sono vulnerabili durante la gravidanza, e che è difficile essere una madre e una moglie, forse ancora di più se oltre alla pressione della famiglia e degli amici, hai quella di un intero sistema mediatico che ti giudica quotidianamente. Quella tristezza, talmente evidente da risultare quasi bizzarro che venga così liberamente esibita da un membro della famiglia reale britannica, ha scatenato una reazione emotiva sui social piuttosto interessante da osservare se si ripensa alle vicende di Diana, che principessa triste, e del popolo, lo era per definizione.

Roxane Gay ha scritto su Twitter di essersi commossa dopo aver visto il video e di aver provato «così tanta empatia per lei da volerla contattare per offrirle supporto», mentre addirittura Caroline Calloway, l’influencer-scammer che qualche tempo fa è stata sburgiadata dalla sua ghost writer, si è sentita in dovere di annunciare su Instagram la sua compassione nei confronti della duchessa. «Defollowate questo account se non siete fan di Meghan», ha scritto, aggiungendo, «sostituite “Meghan” con “quello che pubblico” e la cosa diventa rilevante anche per questo account». E proprio quella possibilità di immedesimazione, per l’influencer imbrogliona così come per noialtri, quella capacità di rivederci negli occhi lucidi di Meghan Markle e nei suoi nervosi sorrisi di circostanza, è ciò che rende la sua confessione pubblica così potente e così giusta per i tempi emotivi in cui viviamo.

Di Diana avevamo degli scatti bellissimi, spesso rubati, dalle feste alle paparazzate per strada o durante i suoi viaggi, in cui appariva spaesata e così sola, gli occhi grandi incorniciati dal caschetto biondo che milioni di donne hanno imitato. Diana sulla passerella dello yacht di Dodi Al-Fayed con il costume azzurro intero, il suo profilo che si staglia su uno scenario da sogno eppure così solitario, Diana di fronte al Taj Mahal, sola anche quella volta, la gonna viola e la giacca rossa, la testa leggermente inclinata e un sorriso appena accennato. Di Meghan abbiamo i video, che ripartono in loop su tutti i social e reiterano all’infinito quel momento, sicuramente preparato, che però ha finito per colpirci lo stesso, al punto da farci quasi sentire in colpa. Stiamo davvero piangendo una donna milionaria che ha volutamente scelto una vita sotto ai riflettori? Il mondo è in fiamme e noi ci preoccupiamo di una duchessa, neanche una principessa, triste? «Alcuni sghignazzeranno e suggeriranno che una donna benestante non dovrebbe lamentarsi, specialmente quando si trova in un continente dove, in alcune zone, c’è tanta povertà. Ma vogliamo davvero vivere in un mondo in cui il dolore è una competizione e la famiglia reale è solo uno show televisivo, non un gruppo di persone reali?», ha scritto Jane Martinson sul Guardian cercando di razionalizzare l’effetto di quel video.

Ma la verità è che non c’è niente di razionale nell’affezione verso ciò che resta dei reali europei e la vicenda di Meghan Markle è lì a raccontarci l’eterna storia che i soldi, la bellezza, la popolarità, beh, non fanno la felicità. Che le duchesse sono proprio come noi. E che sono anche meno performative di come uno se le immagina: Meghan non era in piedi a poche ore dal parto come ha fatto Kate, che invece ha scelto la strada, difficile pure quella, dell’impeccabilità. Ora la coppia ha annunciato uno stop di sei settimane dagli impegni ufficiali, mentre il principe Harry, che ha ben impressa nella mente la parabola tragica della madre – «Ogni flash è traumatico per lui», si dice nel documentario –, fa sul serio nella sua guerra ai tabloid inglesi, che su Meghan hanno scritto di tutto. Che c’era un suo video porno sul web, che era un incubo per le sue assistenti, che sua sorella era satanista, che la sua casa d’infanzia era orribile. «I miei amici britannici me lo avevano detto che i tabloid mi avrebbero distrutto la vita», dice ancora lei, che però, da americana (e da attrice), non ci aveva mica creduto. E invece eccola lì, con gli occhi più tristi del mondo: una favola a cui crederemo sempre.

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