Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Ai Weiwei a Parigi
Ai Weiwei – Study of Perspective: Eiffel Tower
La sua prima volta a Parigi, anche se, per i soliti noti e tristi motivi legati alla censura e detenzione del regime cinese, non potrà presenziare nella capitale francese. Ai Weiwei torna in Europa con la mostra “Entrelacs”, che si inaugurerà domani nel museo Jeu de Paume, nel Giardino delle Touilerie, place de la Concorde. Si tratta di un’esposizione fotografica e video, caratterizzata dall’indagine urbana attraverso la documentazione di catastrofi, pubbliche o private – come la distruzione del suo studio a Shangai – nel processo di “modernizzazione” della Cina. L’esposizione sarà condita da un libro che mostrerà il Weiwei non soltanto visivo, contenente saggi, articoli, persino tweet.
L’artista e dissidente cinese, come anticipato, non potrà uscire dal suo paese, in cui è tornato nel 1993 dopo la formazione newyorchese. Suscitò scalpore, la scorsa primavera, la sua detenzione durata 81 giorni, in un luogo sconosciuto e mai comunicato dalle autorità cinesi. Weiwei non può, inoltre, rilasciare interviste, sempre secondo la censura di Pechino. Ma sulla possibilità di lasciare il paese, il 55enne è sempre stato chiaro: «L’esilio sarebbe una sconfitta». Vedremo viaggiare soltanto le sue opere, per ora, e ci accontenteremo.
“Entrelacs” aprirà domani, 21 febbraio, fino al 29 aprile. Si sposterà poi in Norvegia.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.