Hype ↓
02:52 giovedì 9 ottobre 2025
Francis Ford Coppola sta cercando attori in Calabria per il suo nuovo film, che sarà girato tutto in italiano Distant Vision è un liberissimo adattamento dei Buddenbrook: sarà il primo film in italiano del regista e pure il suo primo film girato in Calabria.
Donald Trump potrebbe davvero vincere il Nobel per la pace?  Lui è ovviamente convinto di sì, ma le sue possibilità, stando alle previsioni, non sono affatto buone.
L’oro è sempre più caro Il suo prezzo ha superato i 4 mila dollari all’oncia (28,3 grammi) registrando il più grande rialzo dagli anni ’70.
L’ex marito di Gisèle Pelicot ha contraddetto uno dei condannati che sosteneva di non sapere che la donna fosse stata sedata durante le violenze Husamettin Dogan, uno dei 51 condannati nel primo processo, aveva fatto appello eccependo di non sapere che la donna fosse stata drogata dal marito.
Dopo anni di indiscrezioni, ripensamenti e cancellazioni, il sequel di Heat di Michael Mann è finalmente confermato La sceneggiatura è scritta, il budget c'è ed è altissimo, adesso manca solo il cast: si parla di Austin Butler, Adam Driver e/o Leonardo DiCaprio.
Secondo una ricerca, su TikTok per ogni contenuto pro Israele ce ne sono 17 pro Palestina Lo si legge in un report di Cybersecurity for Democracy, che ha anche scoperto che i post a favore di Israele ricevono più visualizzazioni.
A Marty Supreme sta succedendo la stessa cosa di Una battaglia dopo l’altra: tutte le recensioni dicono che è un capolavoro Presentato a sorpresa al New York Film Festival, il film di Josh Safdie con protagonista Timothée Chalamet ha suscitato l'entusiasmo della critica.
Luca Marinelli sta girando un nuovo film con il regista di Le otto montagne, Felix van Groeningen L'attore è in Belgio per girare Let Love in, storia di una coppia che, per un volta, non si lascia.

La new wave della letteratura coreana

Una nuova ondata di scrittori sudcoreani sta producendo libri belli e originali: su tutti The Vegetarian, vincitore del Man Booker Prize e prossima uscita Adelphi.

19 Settembre 2016

Nel patinato ma intuitivo Only Lovers Left Alive di Jim Jarmusch, una coppia di vampiri vive una fase di stanca dovuta alla mancanza di stimoli provenienti dalla cultura occidentale. Lui abita a Detroit in una casa derelitta piena di libri tra cui spiccano Endgame di Samuel Beckett e Infinite Jest di David Foster Wallace. La vampira invece si è trasferita a Tangeri per rigenerare l’intelletto oltre al sangue, e l’unico momento in cui il suo compagno abulico ha un luccichio di vitalità è quando la raggiunge e assiste alla performance di una band locale.

Quel luccichio è qualcosa di cui il devoto alla letteratura angloamericana va alla ricerca spasmodica da tempo, lamentando la sua totale mancanza di inventiva e di sperimentalismo (quelli che dicono che gli americani non stanno facendo niente di buono da vent’anni sono gli stessi che dichiarano che il romanzo è morto, e la coincidenza non è innocente). Ma si scrive anche altrove, e se c’è un Paese che sta producendo libri belli e nervosi è la Corea del Sud.

È l’unica Corea di cui sappiamo, ma è anche quella che viene costantemente offuscata dalle vicissitudini politiche della gemella del Nord: libri come Il signore degli orfani di Adam Johnson, vincitore del Pulitzer nel 2013, la graphic novel Pyongyang di Guy Delisle o il recente How I Became a North Korean di Krys Lee, sono inevitabilmente incentrati sul Grande Leader e sulla violazione dei diritti umani. Un argomento rischioso per uno scrittore, perché la sua importanza rischia di offuscare il contenuto e la letteratura diventa quasi subito civile, anche se i libri citati sono riusciti a preservare margini poetici.

Ma per quanto siano cupe queste storie, c’è una letteratura altrettanto inquietante e spettrale che proviene dalla Corea democratica, ormai emancipata dai grandi argomenti della sua storia: la guerra e l’urbanizzazione che tra anni Settanta e Ottanta ha devastato le campagne e disgregato le strutture familiari. Si tratta di libri alieni ma non irriconoscibili, spesso scritti da donne e riscoperti ad anni dall’uscita, in cui persino la stereotipata equazione sesso e morte, tipica della letteratura orientale, viene reinventata.

gettyimages-2718111

Il caso più eclatante è quello di The Vegetarian di Han Kang, di imminente pubblicazione per Adelphi. Uscito nel 2007, all’epoca fu un caso nazionale ma è tornato alla ribalta con la traduzione di Deborah Smith, arrivando a vincere l’ultimo Man Booker Prize. Senza il termine di paragone dell’originale, definire la traduzione di Smith stupefacente forse è improprio, ma è giusto che per le regole del concorso Kang abbia dovuto dividere il premio di cinquantamila sterline con la traduttrice: sia come sia, la lingua del libro è magnifica.

Deborah Smith, tra le altre cose, ha co-fondato una casa editrice no profit Tilted Axis Press che si propone di scuotere la letteratura contemporanea internazionale e scegliere testi dotati di «originalità artistica, visione radicale e senso del nuovo». The Vegetarian, ma anche un romanzo storico e ormai datato come Fox Girl di Nora Okja Keller (le fox girl sono le vampire coreane che usano la pelle di una ragazza morta per diventare bellissime) soddisfano tutti i requisiti in questione.

Se poco tempo fa mi avessero detto che avrei apprezzato un libro in cui la protagonista sogna di diventare vegetariana e lentamente si convince di essere diventata un albero e finisce internata, probabilmente mi sarei messa a ridere: ho visto La Mosca di Cronenberg a cinque anni e non andò a finire benissimo. Tra me e il body horror non è mai scattato l’amore, eppure a primo acchito The Vegetarian è esattamente questo: come lo scienziato interpretato da Jeff Goldblum dice «sono un insetto che aveva sognato di essere un uomo, e gli era piaciuto. Ma adesso il sogno è finito, e l’insetto è sveglio», la protagonista del libro di Han Kang si sogna fuori dal suo corpo, e al suo sistema sanguigno, triste e inetto che non l’ha preservata da un matrimonio silenzioso e da una famiglia fatta di percosse, sostituisce la fotosintesi clorofilliana.

A leggere il libro di Han Kang, si ha la stessa reazione del vampiro depresso di Jarmusch: a mesi di distanza, capita di sognarlo e di essere ancora esaltati da una storia indecifrabile, potente, cattiva. Come scrive l’autrice, a un certo punto «la familiarità sanguina nella stranezza, e la certezza diventa impossibile». Persino nelle parti in cui le interazioni tra i corpi sono più vegetali che sessuali, c’è una forma di eccitazione subdola, ipnotica. Quando la protagonista smette di mangiare, viene trattata da anoressica e, anche se la sua «malattia» così come la risposta clinica non sono diverse da quelle occidentali – la negazione del corpo risolta con l’alimentazione forzata e il manicomio – c’è un approccio letterario inedito, meno individualista, come se l’integrità psichica e fisica della persona non contasse e la sua trasformazione fosse possibile: diventare un albero non è poi così di assurdo. Han Kang scrive «È il tuo corpo, puoi trattarlo come ti pare. L’unica area in cui sei libera di fare come preferisci. Eppure neanche questo va a finire come volevi».

SKOREA-WEATHER

Nella raccolta Drifting House, Krys Lee sostiene che i tentativi di definire se stessi sono ridicoli, mentre nel pluripremiato Please Look after Mom di Kyung-Sook Shin, l’autrice spiega che «persino ciò che si considera inusuale è solo una cosa che doveva succedere. Imbattersi in eventi inusuali significa solo che non averci pensato abbastanza». Per quanto si voglia resistere alla tentazione di uniformare questi libri, c’è qualcosa di ricorrente nel loro approccio. Una preferenza per il formato breve – The Vegeterian può essere considerato una composizione di tre novelle legate in una – e una costante attrazione per l’intangibile; non sono storie fantastiche ma non potrebbero essere definite come il contrario. E soprattutto c’è un’attenzione costante al ruolo della donna nella società coreana, in cui ancora oggi arrivare single a quarant’anni incoraggia la pratica di noleggiare fidanzati da presentare ai familiari per scongiurare non tanto la diceria di essere una zitella quanto quella di essere una iettatrice, per rinnegare la lenta trasformazione e combustione del proprio corpo in quello della strega, anche se la donna in questione vive in un techno-park.

Ma tolte le riflessioni su una società che dissimula il suo essere ancora patriarcale e gerarchica, tra usi e abusi del corpo, tecniche di sopravvivenza botaniche e sparizioni della mente, la letteratura coreana contemporanea è priva di orientalismi. La sua familiarità, anzi, ha proprio a che fare con il nome dell’autrice di The Vegetarian, han, una di quelle parole che finiscono negli elenchi dei vocaboli quasi intraducibili. La definizione che più le si avvicina è un miscuglio di miseria, rancore e rimpianto che originariamente aveva un connotato politico, legato a un senso di oppressione dovuto all’ingerenza dello straniero in Corea. E così come la guerra diventa sempre più assente dal romanzo coreano, così la parola han si riconfigura come un desiderio insoddisfatto di vendetta sul piano sentimentale e privato. E qui davvero, per il lettore occidentale insoddisfatto dalla quiete della letteratura americana, non c’è nulla di più appetibile e meno lontano.

Fotografie Getty Images
Articoli Suggeriti
di Studio
Nel film di Tre ciotole si sente la voce di Michela Murgia, ma c’è anche molto altro

Giovedì 9 ottobre arriva nelle sale l'adattamento dell'ultimo libro di Michela Murgia, Tre ciotole, diretto da Isabel Coixet, con protagonisti Alba Rohrwacher ed Elio Germano.

Francis Ford Coppola sta cercando attori in Calabria per il suo nuovo film, che sarà girato tutto in italiano

Distant Vision è un liberissimo adattamento dei Buddenbrook: sarà il primo film in italiano del regista e pure il suo primo film girato in Calabria.

Leggi anche ↓
di Studio
Nel film di Tre ciotole si sente la voce di Michela Murgia, ma c’è anche molto altro

Giovedì 9 ottobre arriva nelle sale l'adattamento dell'ultimo libro di Michela Murgia, Tre ciotole, diretto da Isabel Coixet, con protagonisti Alba Rohrwacher ed Elio Germano.

Francis Ford Coppola sta cercando attori in Calabria per il suo nuovo film, che sarà girato tutto in italiano

Distant Vision è un liberissimo adattamento dei Buddenbrook: sarà il primo film in italiano del regista e pure il suo primo film girato in Calabria.

Dopo anni di indiscrezioni, ripensamenti e cancellazioni, il sequel di Heat di Michael Mann è finalmente confermato

La sceneggiatura è scritta, il budget c'è ed è altissimo, adesso manca solo il cast: si parla di Austin Butler, Adam Driver e/o Leonardo DiCaprio.

Il Nobel per la letteratura non è più il premio per gli scrittori sconosciuti

Un tempo animato da uno spirito bastiancontrario, dalla vittoria di Bob Dylan nel 2016 il premio è diventato quasi pop. E la lista dei possibili vincitori di quest'anno (scopriremo chi ha vinto domani) ne è la conferma.

A Marty Supreme sta succedendo la stessa cosa di Una battaglia dopo l’altra: tutte le recensioni dicono che è un capolavoro

Presentato a sorpresa al New York Film Festival, il film di Josh Safdie con protagonista Timothée Chalamet ha suscitato l'entusiasmo della critica.

Luca Marinelli sta girando un nuovo film con il regista di Le otto montagne, Felix van Groeningen

L'attore è in Belgio per girare Let Love in, storia di una coppia che, per un volta, non si lascia.