Hype ↓
17:14 giovedì 11 dicembre 2025
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è assediata non solo dai turisti, ma anche dalle truppe NATO L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
D’ora in poi su Letterboxd i film si possono anche noleggiare I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: chicche del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

Azzurro smog

Il 2015 italiano si chiude con un sole vitreo che non ha mai fatto così paura. Cosa ci dicono sul tema i cieli della letteratura?

30 Dicembre 2015

Niente di noto sotto al sole. Da quando ha smesso di piovere e le nuvole sono soltanto ricordi, frasi  rincuoranti come «Hai visto che bella giornata?» suonano incaute e sinistre. I cieli azzurri di dicembre, dentro e fuori le città, non sono più un’eccezione: ogni mattina assolata annuncia un giorno che sarà la fotocopia del precedente. Il 2015 italiano si chiude con un sole vitreo che batte immobile su cappe di smog e strade deserte, tanto che il tepore dolce del clima pare nascondere una minaccia inedita. «Maltempo si spera», titolava il Manifesto: rovesciati dunque proverbi e certezze, non potendo più intravedere il futuro nei tramonti, per decifrare ciò che accade è inevitabile tornare ai grandi scrittori.

Se il cielo dell’antichità era pieno di astri e quello medievale gremito di angeli, con la modernità il cielo è diventato un luogo di sfide, paure e patologie. La letteratura insegna infatti che cieli strani – compresi quelli sfavillanti – sono segno di società malate. Il protagonista dell’angosciante capolavoro di Don DeLillo, Rumore bianco, si ferma con la moglie Babette a osservare il tramonto da un cavalcavia. Dopo un evento tossico: «I tramonti erano diventati quasi intollerabilmente belli». Nessuno sa indicare con certezza quale sia la causa di quell’anomalia, ma il sole americano prima di sparire imprime un salto estetico «da tramonti già bellissimi agli attuali paesaggi celesti, vasti, torreggianti, rosseggianti, visionari, pervasi di timore». La condizione di quel romanzo imbevuto di morte, da cui si contempla la fine del mondo dalla veranda, non è così estranea a quella attuale: «Dovremmo avere dei timidi tramonti invernali», dice Babette al marito, «invece guarda lo splendore di quel cielo».  

La fantascienza ha sempre attribuito al cielo il compito di descrivere i mutamenti della civiltà e in particolare assorbire le sue inquietudini. Cieli scuri, cieli brillanti, cieli attraversati da dischi volanti, cieli distopici, cieli senza sole, con due soli, con un sole bianco o con svastiche sul sole. Nel libro cruciale per il cyberpunk, Neuromante, William Gibson sintetizzava già nell’incipit l’atmosfera dell’intero libro, sapendo bene che il cielo è il miglior correlativo oggettivo della cultura che lo scruta. Il libro cominciava così: «Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione sintonizzata su un canale morto». Anche in Neuromante la bellezza invece di portare al vero, o al bene, come voleva la tradizione, assume una profonda ambiguità. Già nella prima pagina, si dice del gestore del bar: «La sua bruttezza era leggendaria. In un’epoca in cui la bellezza era alla portata di tutte le tasche, c’era qualcosa di araldico in quell’assenza».

Early Southern California Wildfires Threaten Area

Alle spalle di Neuromante (1984) si sente ancora il film Blade Runner (1982), ispirato a sua volta al romanzo di Philip K. Dick Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (1968). Nel romanzo di Dick, ambientato in un immaginario 1992, la terra è un paesaggio post-apocalittico. A San Francisco l’aria mattutina è traboccante di «granelli di polvere radioattivi» così «grigi da oscurare il sole». Tutto il pianeta è contaminato dalla polvere, «la pioggia radioattiva era sporadica e assai variabile». Il cielo degli androidi descritto da Dick è inevitabilmente «vacuo» e «squallido». Esattamente come il mondo e gli esseri umani che sono ancora in vita. Ma che si tratti di uomini o di androidi, in cielo si proiettano sempre fantasie e miserie.

Più di recente, in un altro classico contemporaneo della sopravvivenza post-atomica, La strada di Cormac McCarthy, si legge che le notti sono «più buie del buio e giorni uno più grigio di quello appena passato». Per tutto il romanzo, un padre e un figlio camminano attraversando polvere, incendi e desolazione, con il sole sempre smorto e freddo. «Era verso la fine dell’anno», scrive McCarthy, «di giorno il sole esiliato gira intorno alla terra come una madre in lutto con una lanterna in mano». Rispetto alle foto che arrivano in questi giorni con il cielo viola di Nanchino o con le Dolomiti brune e spoglie, in quel romanzo almeno nevicava moltissimo e i crepuscoli erano lunghi e lividi.

Nel mondo infetto da un virus letale che sta decimando l’umanità, raccontato in L’ombra dello scorpione di Stephen King, anche il cielo dà segni di alterazione. Più inquietanti dei cieli cupi restano però sempre quelli diabolicamente sorridenti: «prima di mettersi a dormire» un personaggio si mette a guardare verso il cielo: «Una pioggia di meteore che graffiavano la notte con il loro freddo fuoco bianco». La tragedia sta per deflagrare, ma King scrive: «Pensò che non aveva mai visto niente di così bello. Qualunque cosa fosse quello che lo aspettava, era contento di essere vivo».

Un tempo, almeno cielo e tramonti erano facili da decifrare. Le belle giornate non avevano nulla di sospetto, e neanche le frasi di rito. «Quando si fa sera voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia; e al mattino: Oggi burrasca perché il cielo è rosso cupo», diceva già Gesù ai farisei. Lo precisava al solo scopo di rimproverarli per qualcosa che oggi risulta doppiamente impossibile: «Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi?».

Fotografie Getty Images
Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.