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Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene perché gli va Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.
Lo scorso ottobre è stato uno dei mesi con più flop al botteghino nella storia recente del cinema In particolare negli Stati Uniti: era dal 1997 che non si registrava un simile disastro.
La neo premio Nobel per la pace Maria Corina Machado ha detto che l’intervento militare è l’unico modo per mandare via Maduro La leader dell’opposizione venezuelana sembra così approvare l'iniziativa militare presa dall'amministrazione Trump.
Dopo il caso degli accoltellamenti sul treno, in Inghilterra vorrebbero installare nelle stazioni i metal detector come negli aeroporti Ma la ministra dei Trasporti Heidi Alexander ha già fatto sapere che la cosa renderà «un inferno» la vita dei passeggeri.
La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.

L’abitudine di dormire tutta la notte è un’invenzione recente

13 Marzo 2017

Dormire otto ore per notte, farlo – nel migliore dei casi – senza interruzioni, insegnare ai figli piccoli a farlo, per noi uomini del Ventunesimo secolo è un dato di partenza, scontato e considerato quasi biologicamente irrinunciabile. Eppure non è sempre stato così: anzi, come nota sul suo sito il New York magazine, non c’è traccia del modo “normale” di dormire nella storia mondiale, prima che venisse adottato in Europa e in America agli albori dell’Ottocento.

Il primo a indagare approfonditamente come l’occidente ha cambiato gli “sleep pattern” mondiali è stato lo storico Roger Ekirch, che nel suo saggio del 2001 Sleep We Have Lost: Pre-Industrial Slumber in the British Isles, rintraccia nella diffusione della luce elettrica il punto di svolta della cultura del sonno. Fino ai primi lampioni del Diciannovesimo secolo, che hanno ampliato le ore di luce e diminuito drasticamente quelle da poter suddividere in due riposi separati, tradizioni e gruppi sociali lontanissimi fra loro – geograficamente, ma non solo – avevano adottato la pratica del “sonno spezzato”: la notte era scissa in due parti, in due sonni, intervallati da un’ora di «quieta incapacità di prendere sonno» che in molte culture coincideva con rituali dedicati alla fertilità, all’interpretazione dei sogni o alla preghiera.

Bible Reading

Tra le altre cose, i secoli di “sonno spezzato” che ci hanno preceduto – così eloquenti da aver fatto pensare Ekirch a una direzione evolutiva che abbiamo artificialmente modificato con la luce elettrica, la tecnologia e la moderna concezione del lavoro – sarebbero testimoniati anche dalla frequente ricorrenza di quel tipo di insonnia che colpisce a metà della notte, in questo senso un richiamo ai nostri ritmi circadiani ancestrali. L’abitudine originaria di “dormire due volte”, peraltro, si è dimostrata molto longeva: fino al Ventesimo secolo molte culture indigene africane e del Centro e Sudamerica la adottavano ancora.

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