Siamo tutti i turisti di qualcun altro

L'editoriale di "Gran Turismo", il numero estivo ora in edicola e sul nostro store in cui parliamo di come il turismo sia ormai diventato un problema politico.

di Studio
21 Giugno 2025

Questo è l’editoriale del nuovo numero di Rivista Studio, intitolato “Gran Turismo”. Lo trovate in edicola, nelle librerie selezionate oppure, più semplicemente, sul nostro store online

Tra il problema degli affitti brevi nelle città, l’inquinamento prodotto dai voli aerei, l’affollamento delle località (il cosiddetto overtourism), il turismo è diventato un problema politico. Molti Paesi europei, con l’Italia in primo piano, lavorano da anni per trasformare il turismo in una quota importante del proprio PIL, specie quelli che hanno ridotto la propria capacità produttiva e industriale. È un lavoro che negli anni ha portato dei frutti, ma ha portato anche molte complicazioni. E contraddizioni.

Come cittadini di luoghi che sono anche mete turistiche ci sentiamo invasi, snaturati, costretti in qualche caso a districarci tra offerta turistica e quella autentica. Ma allo stesso tempo, ciclicamente, diventiamo turisti noi stessi, andando a nostra volta a invadere altri luoghi con problemi simili. Sembra esserci una grande contraddizione, ma in realtà nel mondo in cui viviamo tra essere turisti ed essere vittime del turismo non c’è (quasi) nessuna differenza. Dipende soltanto dal tempo di osservazione, per usare un concetto scientifico.

Partendo da questa premessa, ci è sembrato doveroso dedicare questo numero estivo al turismo, trattandolo come una delle grandi questioni aperte del presente. In questo numero leggerete storie che affrontano alcuni di questi aspetti più problematici, come quella di Ferdinando Cotugno che racconta i movimenti di protesta anti-turistificazione che stanno crescendo anche in Italia, o quella di Flavio Parisi che racconta l’invasione turistica del Giappone. E altre, come quella firmata da Francesco Gerardi, che analizzano nuove forme alternative di turismo, come l’urban exploration. Senza dimenticare che esiste ancora una dimensione romantica legata al viaggio (leggere per credere l’intervista di Teresa Bellemo ai fondatori di Avventure nel Mondo). Chi può negare in fondo che viaggiare sia una delle attività più belle e arricchenti che abbiamo a disposizione?

Meglio essere turisti o mete turistiche?

Voli low cost e affitti brevi hanno contribuito alla democratizzazione del turismo. Poi qualcosa è cambiato, viaggiare è diventato costoso, difficile, dannoso. Ma il turismo non è diminuito, anzi. Ne parliamo sul nuovo numero di Rivista Studio, "Gran Turismo", appena arrivato in edicola.

Leggi anche ↓
Persino la ministra della Cultura francese ha ammesso che i ladri che hanno rubato i gioielli dal Louvre sono stati «molto professionali»

Una sconsolata Rachida Dati ha dovuto ammettere che i ladri hanno agito con calma, senza violenza e dimostrandosi molto esperti.

di Studio
Di cosa si è parlato questa settimana

Seppur con qualche tensione esterna e interna, le bombe a Gaza non si vedono più, mentre in Italia qualcuno ricomincia a metterle.

La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli animali sono bagagli e quindi può capitare che le compagnie aeree li perdano

Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.

È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein

Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".

Dell’attentato a Sigfrido Ranucci sta parlando molto anche la stampa estera

La notizia è stata ripresa e approfondita da Le Monde, il New York Times, il Washington Post, Euronews e l’agenzia di stampa Reuters.

La Gen Z è così infelice perché si preoccupa troppo di essere cringe

Se è vero che tra i giovani esiste un'epidemia di solitudine, una delle spiegazioni possibili è la diffusione della cringe culture, filosofia fondata su una sola e unica regola: evitare a tutti i costi il rischio di risultare imbarazzanti.