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16:07 giovedì 6 novembre 2025
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.
Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.

Alla festa elettorale di Trump a Mar-a-Lago c’erano tutti i supercattivi del mondo

06 Novembre 2024

«Siamo sull’orlo del precipizio», scrive un utente in un post X, sopra la foto che ritrae Donald Trump impegnato in una conversazione fitta fitta con Elon Musk e Dana White. Chi sia Musk e che ruolo abbia avuto nella campagna elettorale di Trump lo sanno tutti. White è meno noto in Italia, ma negli Stati Uniti è un personaggio di un certa influenza (oltre che ricchissimo, come tutti i membri del cerchio magico del President elect), presidente di Ufc e figura carissima all’alt-right. Lo scenario è Mar-a-Lago, Palm Beach, Florida, residenza privata e base politica di Trump. È qui che l’ex e il prossimo Presidente degli Stati Uniti ha deciso di seguire lo spoglio ed è qui che è cominciata la festa per la vittoria. Assieme a lui, familiari, amici, collaboratori, finanziatori, ammiratori da tutto il mondo, nomi che a elencarli fanno venire in mente l’inizio di una barzelletta.

Altro protagonista del watch party di Mar-a-Lago è stato Robert F. Kennedy Jr., al quale Trump ha già promesso un posto rilevantissimo nella sua futura amministrazione. Si occuperà di salute pubblica, ha detto Trump, e ci mancherebbe altro: Kennedy Jr. ha sostenuto tutte le più assurde teorie complottiste sul Covid 19, è il candidato perfetto per il posto di Surgeon General. E cosa ci fa, in mezzo al futuro governo americano, il figlio dell’ex Presidente brasiliano Jair Bolsonaro, Eduardo? E chi lo sa, ma sta il fatto che è uno dei più entusiasti di essere stato invitato e anche uno dei più attivi sui social (ovviamente X). Posta tante foto, quella di cui va più orgoglioso è in compagnia di Donald Jr. Caption: «Torcendo em boa companhia! Goooooo @realDonaldTrump».

Non può mancare – per ovvi motivi – l’avvocata di Trump, Alina Habba. Ci sono star della tv internazionale, una arrivata addirittura da Israele (Siggy Flicker), e ammiratori e alleati che hanno attraversato l’Atlantico per essere lì e assistere prima di tutti al momento in cui «è stata fatta la storia», come ha detto Trump nel discorso con il quale ha annunciato la sua stessa vittoria. Ammiratori e alleati d’oltreoceano come Nigel Farage, leader di Ukip, che con un entusiastico video dalla sua macchina ieri annunciava: “I’m on my way to Mar-a-Lago!”. Un nome per questo, definiamolo curioso, gruppo di persone lo ha trovato come sempre internet: Dark Maga. Che è una maniera molto accattivante di dire che non c’è mai limite al peggio, nemmeno al Maga.

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