Terraforma e il suono del linguaggio

Dal 5 al 7 luglio al parco di Villa Arconati ritorna il festival internazionale di musica elettronica: ecco il programma della sesta edizione.

03 Luglio 2019

Anche quest’anno, dal 5 al 7 luglio, il parco di Villa Arconati a Bollate ospita Terraforma, il festival internazionale di musica elettronica, giunto ormai alla sesta edizione. Prodotto da Threes in collaborazione con Fondazione Augusto Rancilio, Terraforma è un evento che unisce la sperimentazione artistica e musicale alla sostenibilità ambientale, proponendo 3 giorni di performance musicali dal vivo, laboratori, incontri con gli artisti e installazioni sonore e luminose. Un’esperienza immersiva che invita i partecipanti a perdere la cognizione del tempo e dello spazio.

L’edizione di quest’anno è incentrata sul tema del linguaggio. Lo spettacolo più atteso è quello di Laurie Anderson, artista visiva, compositrice, musicista d’avanguardia, regista, poetessa urbana, femminista e moglie di Lou Reed. Fresca di Grammy Award nella categoria “Musica da camera/ Small Ensemble” per l’album Landfall – ispirato all’uragano Sandy che nel 2012 devastò anche il suo studio di Canal Street a New York, distruggendo il suo intero archivio personale di opere d’arte, strumenti musicali, documenti ed effetti personali – Anderson presenta per la prima volta in Italia The Language of the Future, una performance che mescola narrazione (spoken word), musica (violino elettrico e orchestra digitale) e proiezione di video interattivi.

Plaid & Felix’s Machines, foto Delfino Sisto Legnani

Dopo il successo riscosso nella precedente edizione del festival con la sua installazione sonora in un planetario temporaneo, per la performance inaugurale è stata scelta l’acclamata produttrice e compositrice di musica elettroacustica Caterina Barbieri (classe 1990) di ritorno in Italia da Berlino. Le sue composizioni sono escursioni analogiche che sondano temi legati all’intelligenza artificiale, al tempo e allo spazio, dando nuovo significato al linguaggio minimalista. La timeline di quest’anno è una raffinata collezione di modalità di sperimentare con il suono e i codici visivi: si va dal linguaggio industriale a cielo aperto di Dj Stingray, al discorso mistico di Daniel Higgs – omelie che, come portali, possono trasportare il pubblico verso nuove dimensioni – fino a Algorave di Renick Bell, una performance di musica ballabile generata da algoritmi che unisce live coding e mapping, con la proiezione in tempo reale dei codici sugli alberi che circondano il soundsystem.

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