Uno dei capisaldi del Green Deal europeo sulla mobilità, la rinascita dei treni notturni, si è arenato tra burocrazia infinita e alti costi.
Un’azienda in Svezia dà ai suoi lavoratori un bonus in busta paga da spendere in attività con gli amici per combattere la solitudine
Il progetto, che per ora è solo un'iniziativa privata, prevede un’ora al mese di ferie e un bonus di 100 euro per incentivare la socialità.
In Svezia la catena di farmacie Apotek Hjärtat ha avviato una sperimentazione per concedere ai dipendenti un’ora di lavoro retribuita al mese da dedicare esclusivamente ad attività sociali, insieme a un bonus annuo di circa 100 euro per coprire spese come cene, cinema o altre uscite. Lo riporta la Bbc, spiegando che l’iniziativa è affiancata da corsi di formazione per manager e lavoratori pensati per riconoscere i segnali della solitudine e affrontarli in modo strutturato all’interno dell’ambiente professionale.
L’iniziativa prevede che l’ora mensile venga utilizzata durante l’orario di lavoro per attività leggere e informali: chattare con conoscenti con cui si sono raffreddati i rapporti, organizzare un’uscita, invitare qualcuno a pranzo o pianificare un’attività in compagnia. Il programma è pensato anche per chi non vive direttamente una condizione di isolamento: i dipendenti possono offrirsi come “facilitatori sociali”, ricevendo il bonus economico per aiutare colleghi o amici più soli a partecipare a momenti di socialità. L’idea, spiegano i promotori, è normalizzare il tempo dedicato alle relazioni e trattarlo come parte integrante del benessere lavorativo, non come una distrazione o un’iniziativa privata.
Il tema è entrato anche nell’agenda politica nazionale. La Bbc segnala che la solitudine è stata riconosciuta come un problema sociale dal governo svedese di centrodestra, che negli ultimi anni ha promosso studi, campagne di sensibilizzazione e misure di welfare mirate al benessere mentale degli svedesi che soffrono di solitudine. L’obiettivo dichiarato è prevenire ricadute su salute, produttività e costi sanitari, trattando l’isolamento non solo come una questione individuale ma come un fenomeno collettivo. La Svezia infatti è un caso emblematico: una quota molto alta della popolazione vive da sola, soprattutto nelle grandi città, e il costume svedese tende a scoraggiare la condivisione pubblica delle difficoltà personali. Secondo gli esperti, questa combinazione rende la solitudine più diffusa e meno visibile, spingendo aziende e istituzioni a intervenire direttamente per favorire relazioni e contatti sociali.