È un genere esploso negli ultimi dieci anni ma che forse è stato già superato dai fatti: la crisi climatica ormai è parte della nostra quotidianità e la narrativa non può che adattarsi di conseguenza.
Migliaia di persone hanno risposto all’appello della libreria Strand di New York
È uno dei simboli di New York, una delle librerie più amate della città con alle spalle una storia lunga 93 anni. Ma la pandemia non ha risparmiato nemmeno The Strand che, assieme a tantissimi altre librerie indipendenti, ristoranti, bar ed esercizi di vario genere, sta soffrendo moltissimo a causa delle chiusure e del ridotto afflusso di clienti. Come racconta il New York Times, lo scorso venerdì la proprietaria del negozio Nancy Bass Wyden ha scritto sui social media che le entrate di Strand erano diminuite di quasi il 70 per cento rispetto allo scorso anno e che l’attività era diventata insostenibile. «Farò di tutto per continuare a condividere il nostro amore reciproco per le parole scritte sulla carta», si legge nel post, «Ma per la prima volta nei 93 anni di storia di Strand, dobbiamo mobilitare la comunità per acquistare da noi in modo da poter tenere le nostre porte aperte fino a quando non ci sarà un vaccino».
La risposta dei lettori non si è fatta attendere: Strand ha infatti registrato il record di vendite online, con oltre 10.000 ordini in un solo giorno, che hanno fatto andare in tilt il sito: nelle 48 ore dopo la pubblicazione dell’annuncio, il negozio ha elaborato 25.000 ordini online, rispetto ai circa 600 che normalmente processa in due giorni. Nei negozi fisici, poi, si è presentata una lunga e diligente fila di persone, facendo registrare al flagship store di Union Square il miglior giorno del mese di ottobre 2020, e il miglior giorno in assoluto presso la filiale di Strand che si trova nell’Upper West Side, che ha aperto all’inizio di quest’anno.
Le difficoltà incontrate da Strand sono quelle che affliggono tutte le librerie indipendenti del mondo: nonostante la fama del negozio e lo status di culto di cui gode, infatti, ben presto la proprietaria si è resa conta che senza la parte fisica (in parte spostata online, ma che faticava a coprire i 400 eventi organizzati annualmente dalla libreria) era sempre più difficile tenere in piedi l’attività. Bass Wyden ha licenziato alcuni dipendenti a causa dell’emergenza Covid-19 ed è per questo entrata in conflitto con i sindacati dei lavoratori, i quali le rimproverano anche di aver acquisito alcune quote in Amazon – acerrimo nemico delle librerie indipendenti – ma ciononostante Melissa Guzy, responsabile del reparto Arte di Strand e tra quelli che quest’estate hanno protestato per i licenziamenti, ha dichiarato al Nyt che spera che il negozio sopravviva.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.