La situazione americana è gravissima e preoccupa il mondo intero. Ma, allo stesso tempo, è possibile non vedere quanto tutto quello che viene dagli Usa oggi sia... grottesco?
Gli Stati Uniti sono l’unico Paese al mondo in cui quest’anno il turismo calerà (e parecchio)
Più di dodici miliardi persi in un anno, nessuno al mondo registra una flessione simile.

Secondo le previsioni del World Travel and Tourism Council (WTTC) e della società di consulenza Oxford Economics, quest’anno l’industria del turismo degli Stati Uniti perderà 12,5 miliardi di dollari e sarà l’unica al mondo a subire una diminuzione (grave) della presenza di turisti stranieri. Secondo i due istituti che hanno commissionato la ricerca, nel 2025 i turisti stranieri spenderanno negli Stati Uniti 181 miliardi di dollari, il 22,5 per cento in meno rispetto al massimo storico registrato dieci anni fa.
«Si tratta di un duro colpo per tutta l’economia degli Stati Uniti, che avrà conseguenze sui cittadini, sui lavoratori e sulle imprese da costa e costa», ha spiegato a Le Monde Julia Simpson, presidente del World Travel and Tourism Council. C’entrano ovviamente le politiche dell’amministrazione Trump (e i casi di cronaca che hanno raccontato di innocenti turisti ritrovatisi nelle gabbie della famigerata Ice). «Mentre gli altri Paesi stendono il tappeto rosso, il governo degli Stati Uniti ha affisso il cartello “closed”», spiega sempre Simpson.
Vista i fatti di cronaca, è comprensibile che tante persone abbiano paura di ritrovarsi bloccati negli Stati Uniti, di avere problemi con i visti, di essere detenute senza sapere neanche perché. Stando alle cifre dello stesso US Department of Commerce, la crisi del turismo negli Stati Uniti è già troppo grave per essere considerata una fase negativa: le prenotazioni di viaggi verso gli Usa sono diminuite del 15 per cento dalla Gran Bretagna e dalla Corea del Sud, del 20 da Germania, Irlanda, Spagna e Canada. «È più di una flessione: è un allarme», secondo il WTTC.