Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.
Ebbene sì, Snapchat avrà una sua webserie


Ai Golden Globes dello scorso anno le presentatrici Tina Fey e Amy Poehler hanno ironizzato su Netflix e il successo dei suoi prodotti immaginando un futuro in cui Snapchat ritirerà il premio nella categoria “best drama”. Beh, non siamo ancora giunti a questo ma secondo la rivista Hollywood Reporter proprio Snapchat – l’app che consente l’invio di immagini e video che subito dopo la ricezione scompaiono – sta lavorando a una webserie dal titolo Literally Can’t Even. Lo show racconterà le vicende delle due protagoniste Sasha Spielberg e Emily Goldwyn, due scrittrici operanti a Los Angeles, e consterà di episodi dai cinque minuti di durata: nella tradizione del social network, dopo la ricezione e la riproduzione della puntata, il file sparirà dallo smartphone dello spettatore.
Snapchat è un social network di grandissimo successo tra i più giovani – da qui il titolo dell’opera in “slang” giovanile e internettiano – e lo show servirà a lanciare la nuova funzione “Discover” dell’applicazione, con la quale il social network cercherà di ampliare l’orizzonte di contenuti condivisibili tra gli utenti.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.