Ma Rexal Ford esiste davvero?

I quotidiani dicono che il regista a cui il presunto assassino di Villa Doria Pamphilj ha rubato l'identità esiste, ma basta fare una rapida ricerca online per verificare che le prove della sua esistenza sono davvero minime (e strane).

di Studio
17 Giugno 2025

Il pomeriggio del 7 giugno, quando dei passanti trovano il corpo di una neonata nella vegetazione del parco di Villa Doria Pamphilj, a Roma, e poco dopo anche quello di una donna, gli italiani sono stati costretti a distrarsi dalla riapertura di Garlasco e a seguire lo sviluppo di un caso che ruota intorno a un assassino davvero strano, così strano che ha mandato in confusione alcuni quotidiani italiani. Nei giorni scorsi, infatti, in alcuni articoli Rexal Ford veniva descritto come un regista americano, mentre in altri come un uomo che di un regista americano aveva rubato nome e identità. Quel che è probabile è che quest’uomo, arrestato in Grecia e in possesso di un passaporto falso del 2019, ha ucciso la neonata (che lui sosteneva essere sua figlia, ma questo è ancora da verificare) e forse anche la sua compagna e madre della figlia (che in realtà risulta morta a causa di un malore o un’overdose: si attende l’esito dell’esame istologico) dopo aver trascorso diversi giorni insieme a loro nel parco, accampati.

Chi è Francis Kaufmann?

Francis Kaufmann, questo il suo vero nome, è quindi accusato di duplice omicidio aggravato e soppressione di cadavere. È emerso che nei giorni precedenti l’uomo era già stato fermato dalla polizia a causa di una lite furiosa con la compagna durante la quale, cadendo, si era ferito alla testa e sanguinava (momento catturato dalla famosa foto che è circolata in questi giorni). Una dinamica che ricorda tristemente quella del caso di Gabby Petito: anche lì, poco prima del femminicidio, la coppia era stata fermata dalla polizia e poi subito rilasciata. Kaufmann e la compagna sembravano persone senza fissa dimora: alcuni testimoni hanno detto di averli visti accampati tra la vegetazione e a volte intenti a lavarsi in una fontanella.

Nei pressi dei corpi sono stati trovati pannolini, coperte, vestiti, borse e altri oggetti che indicavano una permanenza prolungata nel parco. Secondo i testimoni, però, risultavano troppo “curati” per essere dei “veri” senzatetto, e la carta di credito con cui l’uomo pagava viaggi e spese varie lascia pensare a una disponibilità economica: la loro sembrava piuttosto una situazione di nomadismo volontario o transitorio. Anche perché Kaufmann, come detto, si spacciava per un regista e produttore americano, tale Rexal Ford, certo non famosissimo, ma, sempre secondo i quotidiani, realmente esistente. Abbiamo anche letto che Kaufmann, spacciandosi appunto per Rexal Ford, si era presentato in una società cinematografica ai Parioli sostenendo di voler produrre un film da circa 3 milioni di euro e mostrando come prova una mail di un produttore inglese che garantiva per lui.

Cosa si trova su internet cercando il regista e produttore Rexal Ford

Tra i tanti dubbi, ce n’è uno che possiamo provare a verificare: ma allora chi è il vero Rexal Ford? Googlandolo si trova molto poco: nessuna foto, solo la presenza nei database di Imdb, Tmdb e Letterboxd. In questi Ford appare come regista, sceneggiatore e produttore di Food Fight, una commedia sulla guerra tra un critico gastronomico e un influencer, scritta e diretta da lui, con Jonathan Rhys Meyers protagonista, e distribuita da Film Mode Entertainment che sembra in fase di post-produzione o uscita prossima. Su Imdb, Rexal Ford risulta essere stato executive producer di Tres metros sobre el cielo, il remake spagnolo di Tre metri sopra al cielo uscito in Spagna nel 2010, 6 anni dopo l’originale italiano.

Oltre a questi due, sotto al suo profilo compaiono 27 film abbastanza random: tra i più recenti Diamantino – Il calciatore più forte del mondo e la mini serie Glastonbury 2017, prima film indipendenti come Passeri di Rúnar Rúnarsson, Concrete Night di Pirjo Honkasalo, Aya Arcos di Maximilian von Moll, Lo strano caso di Angelica di Manoel de Oliveira fino al meno recente, Good: L’indifferenza del bene (2008) diretto da Vicente Amorim con Viggo Mortensen. La cosa strana è che, visitando le pagine dedicate ai singoli film su Imdb o su Wikipedia, il suo nome non compare da nessuna parte. È come se il creatore del profilo Rexal Ford avesse aggiunto lui questi crediti alla sua stessa carriera, ma ovviamente non ha potuto aggiungere il suo nome ai crediti di film le cui pagine Imdb o Wikipedia sono gestite da altri. Tra i 5 film ancora da produrre, invece, ci sarebbe Starfighter: unico dettaglio sulla trama “CS1 is the first installment of a Trilogy” e un’immagine davvero bizzarra. Su Instagram c’è un profilo, @rexal.ford, che conta 46 follower: nella bio c’è scritto “filmmaker”. Segue le sorelle Hadid, Hailey Bieber, Kendall Jenner e pochi altri (17 profili in tutto). Ma questo è il profilo del Rexal Ford finto, e cioé dell’assassino (c’è anche una sua foto, e un’immagine che rimanda a quella strana vista su Imdb con la stessa scritta: CS1).

Un’identità inventata a cui abbiamo creduto anche noi

Il musicista messicano Oskar Christian, noto come El Mariachi, ha riferito a Repubblica di avere vissuto per mesi, a Malta, nella stessa casa di Rexal Ford e della donna, che si faceva chiamare Stella, condividendo la quotidianità in un ambiente internazionale e dinamico. «Aveva mille interessi: regista, sceneggiatore, produttore. Conosceva la vita e il mondo. Era un poliglotta. Mi ha fatto molte foto, che conservo ancora. Diceva di essere il figlio della rockstar Lita Ford. Non so se fosse vero, ma parlava spesso della presunta madre, di politici e star di Hollywood che conosceva», dice Christian. Secondo lui, la coppia viveva in modo agiato, affittando case su Airbnb: «Rexal diceva di avere diverse proprietà». E riferendosi alla compagna dice: «Lei era un genio dell’informatica, una sorta di hacker, lavorava per una compagnia importante e trattava dati sensibili, su questioni globali». Il vero regista e produttore Rexal Ford di cui Kaufmann avrebbe rubato l’identità (secondo Il Messaggero e altri quotidiani, ma anche secondo i risultati delle ricerche su Google o con Chat GPT) allora potrebbe non esistere. La presenza del suo nome nei database di cinema potrebbe essere opera di Kaufmann e della sua compagna “hacker”.

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