Gli Instagram brutti parlano di noi

Bagni improponibili, foto sfocate alla luna, piatti impiattati male e conditi peggio: niente ci rispecchia di più della celebrazione dell'orrido sui social.

20 Giugno 2021

È possibile ci sia un “tuffo male” per ogni situazione della vita. Il salto periglioso da una scogliera, in piscina o da una barca, con spinta cranica e paresi in ingresso come scrivono sul profilo Instagram di @tuffimale, nato nel settembre del 2019 ma esploso solo lo scorso anno. Il tuffo male che esprime tutta un’esistenza di rammarico e di risentimento verso la vita, che è perfetto da ripostare nelle proprie Stories per descrivere qualsiasi tipo di impasse: eccomi quando entro in una stanza in cui ci sono più persone di quelle che credevo ci fossero, eccomi mentre pensavo fosse amore e invece ascolta ancora i System of a Down. Non è un caso che @tuffimale abbia iniziato a crescere nel 2020, quando abbiamo probabilmente avvertito un maggiore bisogno di normalizzare la vita normale, quando ci sentivamo tutti nella stessa miserabile condizione perché lo eravamo davvero e provare a mentire sarebbe stato un inutile spreco di fatica mentale.

https://www.instagram.com/p/CJ_ZH7jsXG0/

Lo stesso è avvenuto per altri profili come @bagniorrendi, una raccolta di fotografie dei peggiori bagni di sempre con boiler a gas smisurati e agghindati tipo tiara papale, e che se pensi di aver già visto da qualche parte è stato sicuramente nelle ipotesi di rendering quando hai cercato casa a Milano. Profili come @lucidimerda, sulle luminarie natalizie personali e scelte dai comuni, @foto_di_merda_alla_luna che nella maggior parte dei casi sarà sempre un puntino, @specchidimerda in vendita sul web (ma è solo all’inizio), e anche @libri.brutti su una certa avanguardia editoriale per trama, sinossi, cover o titolo che comprende La cucina della Sora Lella, le mie pastasciutte; Morire in fondo è trendy o Gli sdrogati, dedicato alle storie d’amore e di speranza dei ragazzi di San Patrignano. C’è un’estetica ben definita che attraversa la cultura dei meme, una celebrazione dello sciatto e del dilettantesco che va avanti da anni. Comprende diversi generi visivi, tra le principali tecniche per realizzarla ci sono il disegno fatto col mouse a mano libera, il copy disagiante (esiste anche @copybrutti), i glitch creati con una manipolazione approssimativa di una foto. Ma non è questo il caso, questa è solo una mestizia che è confortante perché autentica, ideale da postare, divertente da vedere, una celebrazione catartica della nostra umanità disordinata e della vita vera che, nonostante qualche momento di ripresa, ultimamente ha fatto un po’ schifo.

https://www.instagram.com/p/CP8sgLJl6E7/

A un certo punto @zerosbattincucina, più pervasivo rispetto a @cucinaremalissimo, è arrivato per salvarci dagli artigiani della buona tavola che analizzavano il peso molecolare dei tocchetti di sedano tagliati al centimetro per fare la giardiniera, documentando tutto il processo nelle Stories. Finalmente un luogo in cui condividere la tartare di tonno in scatola con contorno di cracker, la pizza gourmet chic in economia con emulsione di pomodoro (il sugo) su fettina di Galbanino. Per noi che non crediamo all’oroscopo ma dovremmo affidarci semmai a @ilmerdoscopo, che elenca i difetti di ogni segno zodiacale, e che ci rassicuriamo che qualcuno, e cioè @normalizenormalhomes, abbia avuto il coraggio di ammettere che le case di Pinterest non esistono nella realtà, i ceri votivi in precario equilibrio sui libri, la Monstera in bagno a ostruire l’ingresso. Continuando così, arriverà forse il giorno (finalmente) della “fomo al contrario”, in cui a provare l’angoscia di essere esclusi dal gruppo saranno quelli con una vita fin troppo perfetta: un giorno in cui ridimensionarsi sarà una legge sociale, estetizzeremo i nostri fallimenti non solo su Instagram. Forse non saremo entusiasti, ma saremo sinceri.

Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI

Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista

In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".

Leggi anche ↓
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI

Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista

In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".

Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce

Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.

I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI

Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.

Dimmi cosa ascolti e ti dirò chi sei

Intervista a Federica Tremolada, General Manager Europe di Spotify, per la serie video di The State of The Art, la Review Bimestrale di Banca Generali Private.

Il leak del trailer dell’Odissea di Christopher Nolan era ampiamente prevedibile

Il piano era di proiettarlo nelle sale americane per tutto il mese di luglio, ma ovviamente qualcuno ne ha fatto un video con lo smartphone.