Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha nominato il nuovo governo e ha fatto ministri tutti i membri della sua famiglia
In un colpo solo ha sistemato due figlie, un nipote, un genero, un cognato e pure un carissimo amico di famiglia.
Samia Suluhu Hassan ha vinte le elezioni politiche in Tanzania, tenutesi lo scorso 29 ottobre, con il 98 per cento dei voti. Una donna amatissima dal popolo tanzaniano, perché quale altra spiegazione ci può essere per quel 98 per cento, di certo non saranno frutto di brogli elettorali. Una donna amatissima soprattutto da quella fetta demografica del popolo tanzaniano che potremmo definire “famiglia allargata di Samia Suluhu Hassan”, ma che potremmo anche definire governo della Tanzania, volendo. Perché la prima decisione della neo Presidente Suluhu è stata affidare un ministero a ciascun membro della sua famiglia.
Suo cognato è diventato il ministro dell’Economia e delle Finanze. Suo genero ministro della Salute. Sua figlia ministra dell’Istruzione. Un’altra sua figlia è diventata parlamentare grazie all’equivalente tanzaniano delle quote rosa. Suo nipote è diventato ministro del Lavoro. Infine, probabilmente per evitare che si dica in giro che Samia Suluhu Hassan pensa solo alla sua famiglia, il ministero della Difesa è stato affidato a un caro amico di famiglia, l’uomo a cui Hassan si è affidata per scegliere gli uomini e le donne con cui far sposare le sue figlie e i suoi figli. Suluhu ha spiegato che tutte le scelte – non poche, visto che ha selezionato 27 ministri e 29 viceministri – le ha fatte per garantire alla Tanzania «il governo più efficiente e responsabile» possibile.
D’altronde, in Tanzania Suluhu è nota con un soprannome che rende perfettamente spiegabile e comprensibile questa peculiare azione di governo: Mama Samia.
In America, Ben Shapiro, Candace Owens, il defunto Charlie Kirk e Nick Fuentes puntano (e riescono) a farsi ascoltare dal Presidente. In Italia, l'obiettivo è ancora l'ospitata in tv, l'articolo sul giornale, magari scrivere un libro.