E altre celebrity come Troye Sivan, Addison Rae e Haider Ackermann.
Volete un profumatore per l’auto all’aroma di Pedro Pascal? C’è. Prodotto e venduto da The Marvelous Candle Studio, all’aroma di gelsomino (sensualità raffinata e carattere bohemien) con il claim “daddy is a state of mind”. Trovate anche le candele profumate con la sua faccia, un mix fresco e vivace di bergamotto, limone e ambra (in alternativa a quelle esplosive di Gwyneth Paltrow al profumo di patonza). Incuriosito da queste declinazioni olfattive chiedo lumi a Chat GPT, mi suggerisce che un profumo adatto per Pedro Pascal potrebbe essere Eau d’Hermès (classico ma con un sottofondo animale e cuoiato) «gentile, ma non addomesticato. Un uomo vissuto, non levigato». Io mi fido, sembra una descrizione perfetta.
La fama all’improvviso
Dopo una vita da attore di secondo piano, nel pieno dei suoi quarant’anni, la carriera di Pedro Pascal esplode quasi all’improvviso, rendendolo un sex symbol e una star di fama planetaria, il suo volto si è moltiplicato in un’infinità di meme e gadget. Se Warhol fosse ancora vivo ne avrebbe fatto la sua nuova Marilyn. Prima Games of Thrones e Narcos (negli anni in cui Netflix sfornava serie rilevanti), ma ecco che con The Last of Us e The Mandalorian si ritrova tutti i riflettori puntati addosso. Bonazzone dall’aura leggermente misteriosa e muschiata, aspetto virile con gli occhi da cucciolo di labrador, radici internazionali, frutto di una cultura melting pop – ama Spielberg e Almodovar, Bulgakov e Charlotte Brontë – Pascal ha sul groppone una storia famigliare drammatica, ma dentro di lui alberga un’incrollabile fiducia nel futuro.
Nato a Santiago del Cile nel 1975, Pedro è il secondo di quattro figli, il padre, Jose Balmaceda, è medico e la madre, Verónica Pascal, psicologa (cugina del sociologo ed ex-guerrigliero del MIR Andrés Pascal Allende). Con il golpe di Pinochet la famiglia passa anni bui, aiutano degli oppositori del regime e si devono nascondere, fino a quando trovano asilo politico in Danimarca, e da lì negli Stati Uniti, dove Pedro cresce tra San Antonio e Orange County. Già qui sembra tutto un romanzo. Esilio, lutto e legami famigliari profondi formano il suo giovane carattere.
Nel 1984 il padre lo porta a vedere Purple Rain, è lì che Pedro si innamora del grande schermo, e di Prince (ancora oggi il suo salvaschermo dell’iPhone), sua madre lo lascia al cinema al mattino e lo ripassa a prendere nel pomeriggio, seguono così ripetute visioni dei Predatori dell’arca perduta, poi di di E.T., di Poltergeist (convincendo i suoi che non si trattava di un film vietato ai minori), di The Big Chill e di Bloody Simple (qualche anno dopo arriverà a scoprire anche Chi ha paura di Virginia Woolf e Il Laureato). Quando, assieme al resto della famiglia, guarda Missing di Costa-Gavras (storia della scomparsa di un giornalista americano durante il colpo di stato in Cile del 1973) scoppia a piangere, capisce che è qualcosa che fa parte della loro – tragica –storia. Da quelle visioni nasce la sua consapevolezza di voler essere un attore.
Un’attrice per amica
Nel 1993, appena 18enne, si trasferisce a New York per frequentare la Tisch School of the Arts della NYU, in quegli anni conosce Sarah Paulson, da allora sua amica inseparabile, ne combinano di tutti i colori (incredibile essere sopravvissuti, confessano l’un l’altro in un’intervista per Interview nel 2014) si tengono compagnia nel buio delle sale cinematografiche (Fearless di Peter Weir li emoziona fino a farli piangere), lei però si lamenta di tutti i film horror che lui la trascina a vedere (ironia della sorta per un’attrice che ha poi trovato la sua fama con American Horror Story).
Sono anni di casting, di provini, ma le loro carriere stentano a decollare. Il futuro da re dei meme sembra lontanissimo e nel frattempo la cronaca irrompe nella vita della sua famiglia: il padre è accusato di illeciti fiscali e scoppia un grande scandalo: «Accusato insieme ai suoi partner di aver scambiato ovuli senza il consenso delle pazienti e di illeciti finanziari presso la clinica dell’Università della California a Irvine, Balmaceda ha lasciato la contea di Orange quest’estate mentre funzionari di almeno sette agenzie stavano indagando su di lui e sui suoi colleghi, il dottor Ricardo Asch e il dottor Sergio Stone. Ha venduto la sua casa e successivamente ha fatto salire sua moglie e i due figli più piccoli su un aereo diretto in Cile. I due figli maggiori della coppia hanno scelto di restare negli Stati Uniti», scrive il Los Angeles Times.
I genitori riparano in Cile, la madre si toglie la vita; Pedro ha 24 anni, solo qualche giorno prima l’aveva sentita per telefono, le aveva chiesto conforto per quella carriera che non riusciva a prendere forma in nessun modo: «I would love if you would help me believe in myself, because I know you do». Ryan Murphy potrebbe trarne una gran serie tv. Preso il cognome della madre, per averla sempre con sé, prende parte a qualche telefilm (Buffy, qui inizia la sua carriera di morti spettacolari), poca roba, ma meglio di niente. Nonostante le continue battute d’arresto lui non desiste, si dimostra stoico oltre ogni logica, tenace come un sentore di radice, resina e incenso (un profumo che “non brilla subito, ma non se ne va”).
Tv star
La svolta nel 2014, con Games of Thrones. Sono gli anni in cui le serie tv catalizzano ancora, nuovamente, l’attenzione, la stampa sta già malissimo ma non è ancora stata completamente soppiantata dai social, e i fenomeni della cultura pop non si estinguono in 24 ore. Sono gli anni della rivoluzione streaming, nel 2015 Netflix arriva in Italia con la missione di “spegnere la tv”, è un terremoto, ne consegue (anche) un’esplosione di creatività, di novità. Narcos è tra le serie di punta, e Pedro Pascal è il protagonista perfetto per questa nuova onda (fresco ma rassicurante, non giovanissimo, del mestiere, pronto a correre da tutta la vita – fiori d’arancio e basilico).
In forza dello strapotere dei franchising e Disney, con The Mandalorian diventa un volto – davvero – popolare, entra nella quotidianità e nell’immaginario collettivo, fenomeno sancito dal successo di The Last of Us, la serie tv targata HBO tratta dall’omonimo videogioco: dallo spazio intergalattico agli zombie post-apocalittici a cavallo di un razzo chiamato celebrità.
Eccolo allora diventare immagine della celebrità stessa, testimonial di qualsiasi cosa, campeggiare sui red carpet più glamour con un rinnovato stile (elegante, eccentrico, giocoso e retrò), fa molto parlare la t-shirt “Protect the dolls”, slogan a sostegno della comunità trasngender. Se della sua vita romantica si sa poco (riservato come Paul Mescal e le nuove celebrità, forse educate dai drammi di chi prima di loro si è dato completamente in pasto ai media), l’attore non ha mai mancato di esporsi sui temi dei diritti civili, mandando pubblicamente a quel paese J.K. Rowling per le sue posizioni transfobiche, commentando come “heinous loser behavior” il post in cui la scrittrice festeggia la sentenza della Corte suprema sull’Equality Act 201 – una posizione, in particolare, in difesa della sorella Lux Pascal, che ha fatto coming out come donna transgender nel 2021.
Li fa tutti Pedro Pascal
Protagonista di spicco della cultura dei meme (lui che mangia un tramezzino, lui che sorride con gli occhi dell’Lsd, lui che fa un Super Mario pulp in uno sketch di Saturday Night Live, lui che in preda all’ansia durante un’intervista si fa prendere per mano da Vanessa Kirby, da qualche parte ci sarà già un bell’articolo sul tema), nel 2023 per il TIME è tra le 100 persone più influenti al mondo. Ha solo amici all’apice della coolness: Omar Apollo include nel suo secondo album, God Said No, una struggente nota vocale dell’attore in cui condivide e confida un momento di grande fragilità.
E, per far contenti anche gli studenti del Dams, non si fa mancare un po’ di cinema d’autore, con Strange Way of Life di Pedro Almodovar (dove alimenta la sua immagine sessualmente ambigua), Drive-Away Dolls di Ethan Coen, e – di prossimo arrivo – Materialists di Celine Song e Eddington di Ari Aster (in Concorso al prossimo Festival di Cannes, oggi la prima). Non mancano i blockbuster, ovviamente: lo vedremo in The Fantastic Four: First Steps, Avengers: Doomsday e The Mandalorian and Grogu. Agenda fittissima. Insomma, Pedro si impone come star per tutti i gusti, sicuro di sé, del suo lato brillante e di quello più oscuro, gentile ma non addomesticato, questo il connubio magico che lo rende perfettamente irresistibile. E oggi, a 50 anni, è onnipresente su TikTok con la pubblicità degli AirPods 4 (“you’re perfect”), una cosa tipo il Gran Soleil di Antonella Clerici ma diretta da Spike Jonze. Questa, miei cari, è un’icona pop.