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Cosa c’è nei primi sei minuti dell’Odissea di Christopher Nolan che sono già stati mostrati nei cinema americani
Se vi state chiedendo se si vede il Polifemo animatronico annunciato dal regista, la risposta è sì. Però poco.
Alcuni fortunati spettatori negli Stati Uniti hanno potuto vedere in anteprima un prologo lungo quasi sei minuti di The Odyssey, l’adattamento dell’Odissea di Christopher Nolan. Il prologo è stato mostrato in questi giorni in diversi cinema americani, prima delle proiezioni di Sinners e Una battaglia dopo l’altra: una scelta promozionale di Universal, un assaggio del film prima dell’uscita prevista per il 17 luglio 2026 negli Stati Uniti. World of Reel e altri siti specializzati hanno descritto nel dettaglio il contenuto della clip, che ovviamente è finita subito online ed è disponibile su tutti i siti di pirateria.
Il prologo si apre con una breve sequenza incentrata sul cavallo di Troia: Menelao, interpretato da Jon Bernthal, racconta al Telemaco di Tom Holland l’inganno, mentre dentro la struttura di legno Ulisse (Matt Damon) e i suoi compagni attendono che cali la sera. I Greci partono all’assalto delle mura di Troia, con combattimenti ravvicinati e tensione crescente. Dopo l’assalto notturno alla città, il montaggio anticipa degli episodi del viaggio di ritorno, tra cui un confronto con il ciclope Polifemo (dalle immagini non è ancora chiaro se si tratta di Cgi o dell’enorme pupazzo meccanico annunciato da Nolan), suggerendo una struttura narrativa che alterna storia di guerra, mitologia classica e “sfida” di sopravvivenza.
I commentatori online e diversi critici hanno sottolineato la maestosità della colonna sonora di Ludwig Göransson e l’impostazione visiva del prologo, descritta come fortemente “nolaniana” per uso del formato Imax, practical effect (cioè effetti speciali “fisici”, non realizzati in digitale) e tendenza alla magniloquenza, nel miglior senso possibile della parola. Nei primi minuti del film sono stati notati richiami espliciti al grande cinema epico del Novecento, con riferimenti a I dieci comandamenti, Ben-Hur, Lawrence d’Arabia e, per costruzione e tensione, anche a Dunkirk, dello stesso Nolan.
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