Alla vigilia dell'arrivo su Netflix dell'ultima stagione della serie, un ripasso di tutti i motivi per cui è giustamente diventata un cult.
Su Netflix uscirà un documentario per festeggiare i 100 anni del New Yorker
Questo è l’anno in cui il New Yorker compie cento anni (il primo numero usciva il 21 febbraio del 1925, ne abbiamo scritto qui), evento che Netflix ha deciso di festeggiare con un documentario diretto dal regista premio Oscar (con The Secret Window, Miglior cortometraggio nel 2019) Marshall Curry. Uscirà quest’anno, anche se ancora non c’è una data, e racconterà «i redattori, gli scrittori e i creativi che il New Yorker lo fanno». Curry ha detto di essere un lettore affezionato della rivista e che per questo è stato «molto emozionante trovarmi dietro le quinte e vedere la precisione, le riflessione, l’ossessione, quasi il fanatismo che impiegano nella realizzazione delle loro storie, dei fumetti e delle copertine». Curry sarà anche produttore del film assieme a Xan Parker, i produttori esecutivi saranno Judd Apatow, Josh Church, Helen Estabrook, Sarah Amos e Michael Bonfiglio. Un commento sul documentario lo ha fatto anche il direttore del New Yorker David Remnick: «Per noi essere l’oggetto di un’indagine altrui è, diciamo, insolito e anche un po’ stressante. Abbiamo accolto nella nostra redazione e nelle nostre routine lavorative Marshall, Judd e Netflix e da lì abbiamo lasciato fare tutto a loro. Non vedo l’ora di scoprire il risultato, di vedere cosa hanno costruito a partire dalla nostra quotidianità e dai nostri obiettivi, in questo momento in cui ci prepariamo a festeggiare il nostro centenario e, soprattutto, ad affrontare quest’epoca difficile».
Ci ha messo 20 anni a realizzare il film dei suoi sogni, che adesso è in cima al botteghino italiano, americano e mondiale. Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato della sua passione per il teatro, del ristorante dei suoi genitori e di quella volta che incontrò Spielberg.