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05:46 martedì 17 giugno 2025
Pixar ha annunciato un film con protagonista un gatto nero e tutti hanno pensato che ricorda molto un altro film con protagonista un gatto nero Il film Disney-Pixar si intitola Gatto, è ambientato a Venezia e lo dirige Enrico Casarosa. Il film al quale viene accostato lo potete indovinare facilmente.
Tra Italia, Spagna e Portogallo si è tenuta una delle più grandi proteste del movimento contro l’overtourism Armati di pistole ad acqua, trolley e santini, i manifestanti sono scesi in piazza per tutto il fine settimana appena trascorso.
Will Smith ha detto che rifiutò la parte di protagonista in Inception perché non capiva la trama Christopher Nolan gli aveva offerto il ruolo, ma Smith disse di no perché nonostante le spiegazioni del regista la storia proprio non lo convinceva.
Hbo ha fatto un documentario per spiegare Amanda Lear e la tv italiana agli americani Si intitola Enigma, negli Usa uscirà a fine giugno e nel trailer ci sono anche Domenica In, Mara Venier e Gianni Boncompagni.
Le prime foto della serie di Ryan Murphy su JFK Junior e Carolyn Bessette non sono piaciute a nessuno La nuova serie American Love Story, ennesimo progetto di Ryan Murphy, debutterà su FX il giorno di San Valentino, nel 2026.
Il video del sassofonista che suona a un festa mentre i missili iraniani colpiscono Israele è assurdo ma vero È stato girato durante una festa in un locale di Beirut: si vedono benissimo i missili in cielo, le persone che riprendono tutto, la musica che va.
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.

In Francia accusano Macron di incitare all’alcolismo e alla mascolinità tossica

20 Giugno 2023

Tra le cose che non ci si aspetta di vedere nel curriculum di un alunno dell’Istituto di studi politici di Parigi e dell’École nationale d’administration, ex ministro dell’Economia e due volte presidente della Repubblica francese c’è la capacità di scolarsi tutta d’un fiato una bottiglia di birra da 33 cl. A smentire il luogo comune che vuole i capi di Stato incapace di reggere l’alcol ci ha pensato Emmanuel Macron, che sabato 17 giugno si è fatto riprendere mentre festeggiava assieme ai giocatori della squadra di rugby del Toulouse (freschi vincitori del campionato francese) bevendo una bottiglia di birra Corona – scelta tutt’altro che casuale, i dettagli fanno la differenza anche nei momenti alcolici: la Corona era la birra preferita Jacques Chirac – nel notevole tempo di 17 secondi. Finito di tracannare, Macron sbatte con forza la bottiglia vuota sul tavolino posto davanti a lui, come a quanto pare vuole la festosa tradizione rugbistica.

I giocatori e lo staff del Toulouse, raccolti attorno a Macron, ovviamente telefoni in mano per riprendere lo storico evento, reagiscono con urla di gioia e cori d’incitazione alla prova da bevitore del Presidente. Prova che è stata accolta molto meno positivamente dai partiti e dai leader dell’opposizione. «La mascolinità tossica della leadership politica in un’immagine», ha scritto su Twitter la deputata dei Verdi Sandrine Rousseau. Un commento condiviso da molti, abbastanza da costringere il partito di Macron a rispondere pubblicamente alle accuse rivolte al Presidente: «Condivide un momento di gioia e partecipa a una tradizione assieme ad altre 23 persone. Tutto qui», il commento piuttosto stizzito di Jean-René Cazeneuve, parlamentare di Renaissance, il partito di Macron.

Il presidente, come racconta il Guardian, è stato criticato non solo per l’immagine di mascolinità tossica che avrebbe mostrato, ma anche perché, secondo alcuni, bevendo quella birra in quella maniera avrebbe incitato al consumo irresponsabile di alcol. È una critica che a Macron è stata rivolta già in passato, quando, per esempio, aveva dichiarato di essere un modesto consumatore di vino: un bicchiere a pranzo e poi un altro a cena. L’opposizione lo ha accusato anche di difendere la lobby francese del vino e dell’alcol, posizione, questa di Macron, con la quale i suoi avversari spiegano l’avversione del Presidente al cosidetto Dry January, mese di sobrietà che da tempo associazioni e istituzioni francesi cercano di promuovere. Il giornale Libération ha ripescato una breve intervista del 2018 in cui Macron rispondeva a queste accuse dicendo che l’alcolismo non è di sicuro colpa del vino. Semmai, il problema sono i giovani e le giovane che «si ubriacano bevendo velocissimamente birra o liquori forti». Appunto.

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