L'avvocata per i diritti umani Sari Bashi, israeliana di origine irachena, ci racconta il suo libro, che ripercorre la storia d’amore con il compagno, palestinese di Gaza, attraverso una raccolta di brani tratti dai diari di entrambi.
Secondo la critica, Love Lies Bleeding con Kristen Stewart sarà il nuovo Saltburn

Quella della Bbc è soltanto una delle recensioni che in questi giorni stanno definendo Love Lies Bleeding, il thriller della A24 con protagonista Kristen Stewart, un film “scioccante”, presentandolo come «il nuovo Saltburn». In realtà, a giudicare dal bellissimo trailer, il film di Rose Glass sembra decisamente più originale, emozionante, interessante e avvincente di quello di Emerald Fennell (che sì, sarà anche diventato virale ma come opera in sé non era granché: ne scrivevamo qui). Tra i punti in comune c’è il fatto che entrambi i film sono diretti da una donna e che viene versato un po’ di sangue.
La regista di Love Lies Bleeding è Rose Glass, londinese di 34 anni. Il mondo è quello del bodybuilding. Le protagoniste sono due donne che diventano amanti non appena si conoscono: Lou, proprietaria di una palestra (Kristen Stewart) e l’ambiziosa bodybuilder Jackie (Katy O’Brian). Il primo film della regista, Saint Maude, era un horror caratterizzato da dettagli gore (per dare un’idea la Bbc elenca questi elementi: escrementi, cibo per gatti, aghi, pistole, insetti che si contorcono, vomito), probabile che qualcosa del genere la vedremo anche qui. Ambientato nel Nuovo Messico alla fine degli anni ’80, il film è una storia di vendetta che ruota intorno a due uomini, il padre e il cognato di Lou, interpretati da Ed Harris e Dave Franco. L’eccesso, si legge nelle prime recensioni, è la caratteristica principale del film: eccesso di muscoli, di steroidi iniettati, di orgasmi, di omicidi. Ma a rendere il trailer davvero esaltante è la colonna sonora: la hit del 1984 “Smalltown Boy” di Bronski Beat.

Come si costruisce un ecosistema editoriale che sfida le convenzioni e racconta la contemporaneità? Ne parlano Valentina Ardia, editor in chief, e Cristiano de Majo, direttore esecutivo, domenica 14 settembre, ore 12.

Nei suoi libri si oppone a quell'idea di letteratura giapponese “stramba e misteriosa” che tanto successo ha riscosso negli anni. Di questo e di povertà, di stranezze, di suo marito e di litigi con Murakami Haruki abbiamo parlato con lei, durante il Festivaletteratura di Mantova.