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15:17 lunedì 13 ottobre 2025
Al Pacino ha ricordato quella volta che Diane Keaton gli impedì di perdere tutti i suoi soldi Tra i tanti ricordi di Diane Keaton, è riemerso anche quello del suo salvataggio delle finanze dell’amico Al Pacino.
Secondo l’Onu, il 92 per cento delle abitazioni nella Striscia di Gaza è stato distrutto e chi sta tornando a casa trova solo macerie I pochi edifici ancora in piedi sono comunque inagibili, gravemente danneggiati o inabitabili.
Woody Allen ha raccontato il suo primo incontro con Diane Keaton in un lungo e bellissimo omaggio all’attrice  Su The Free Press, Allen ha ricordato la prima volta che la vide, nel 1969, durante le prove di Provaci ancora, Sam.
Una streamer ha partorito in diretta su Twitch e il Ceo di Twitch le ha scritto in chat durante la diretta per congratularsi con lei Durante il parto, Fandy ha continuato a interagire con gli spettatori nella chat, parlando tra una contrazione e l'altra e facendo pure delle battute.
Bret Easton Ellis ha stroncato Una battaglia dopo l’altra dicendo che è un film brutto e che piace solo perché è di sinistra Lo scrittore e sceneggiatore ha utilizzato il suo podcast per criticare quella che considera una reazione eccessiva dell'industria al film di Anderson
È uscito il primo trailer di Father Mother Sister Brother, il film con cui Jim Jarmusch ha vinto il Leone d’oro a Venezia Nelle sale americane lo distribuirà Mubi a partire dal 24 dicembre, in Italia invece lo porterà Lucky Red.
L’unico uomo ad aver fatto ricorso in appello nel processo Pelicot in secondo grado ha preso una pena più severa di quella presa in primo grado Husamettin Dogan era stato condannato a 9 anni nel primo processo. Alla fine di quello d'appello, la sua condanna è salita a 10 anni.
Tutti abbiamo visto la bandiera italiana che sventola nei festeggiamenti a Gaza, ma solo Tajani ha pensato che fosse un ringraziamento al governo Il ministro è l'unico che in quelle immagini ha visto un «segno di riconoscenza e gratitudine nei confronti di quello che ha fatto e farà l’Italia».

Il 1925 è stato l’anno migliore di sempre per la letteratura?

05 Gennaio 2021

Era il 10 aprile 1925 quando Francis Scott Fitzgerald, a New York, pubblicava per la prima volta Il grande Gatsby.  Nello stesso periodo, sempre a New York, veniva data alle stampe la prima raccolta di racconti di Ernest Hemingway, In Our Time, per Boni & Liveright. E poi La signora Dalloway di Virginia Woolf, Il processo di Kafka, Foglie secche di Huxley, Manhattan Transfer di John Dos Passos, Il velo dipinto di W. Somerset Maugham: opere di narrativa tra le più note di sempre, che resero il 1925 probabilmente l’anno migliore per la letteratura di tutti i tempi, come ha scritto nel 2015 Jane Ciabattari sulla Bbc. «Fu l’anno di una cultura vibrante, che più che per il contenuto cambiò per sempre il paradigma della prosa». Proprio simili titoli da quest’anno in America diventeranno opere libere dal copyright, diventando di conseguenza di pubblico dominio mondiale (essendo gli Stati Uniti il Paese in cui il diritto d’autore si estende per maggior tempo).

«Il lavoro letterario di quell’anno rifletteva un mondo all’indomani di un tremendo sconvolgimento. La brutalità della prima guerra mondiale, con circa 16 milioni di morti e 70 milioni di uomini chiamati a combattere, aveva generato una generazione perduta, di cui questi libri sono frutto», continua Ciabattari. Quindici titoli (elencati da Literary Hub) che perderanno quindi le protezioni legali che li avevano legati ad alcune specifiche case editrici ed eredi con royalties da diritti d’autore e controllo creativo. Tra le opere: Una tragedia americana di Theodore Dreiser, I signori preferiscono le bionde di Anita Loos e Il velo dipinto di W. Somerset Maugham.

Se in Europa, infatti, generalmente, le opere sono tutelate fino a 70 anni dalla morte dell’autore (motivo per cui il corpus di Fitzgerald è libero per noi dal 2011, essendo lui scomparso nel 1940), negli Stati Uniti il punto di riferimento preso è la data di pubblicazione dell’opera, e la durata della tutela è maggiore: 95 anni (in altri Paesi, come il Canada, la Cina e la Nuova Zelanda, il copyright si estende per 50 anni dalla morte dell’autore, il che rende oggi libero per loro anche Giuseppe Ungaretti). A diventare liberi dal copyright in Europa dal 2021 saranno invece le opere di Cesare Pavese, del poeta romano Trilussa e di George Orwell, di cui in questo periodo sono state già annunciate le ripubblicazioni (Einaudi, Sellerio).

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