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15:26 mercoledì 5 novembre 2025
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare i suoi film per addestrare Sora 2 a crearne delle brutte copie Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms Shanghai, la prima serie tv di Wong Kar-wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.

Qualcuno ha messo un Labubu sulla tomba di Marx a Londra

Attorno alla foto della tomba addobbata si è acceso il dibattito: i Labubu sono compagni o agenti del capitalismo?

22 Luglio 2025

Verrà il giorno in cui smetteremo di parlare dei Labubu (anche perché ne abbiamo parlato abbondantemente negli scorsi mesi), ma non è questo il giorno. Oggi parliamo della reazione di internet alla scoperta che qualcuno ha lasciato un Labubu sulla tomba di Karl Marx a Londra. È successo davvero? È una foto vera? Non andrà mica a finire come quella storia della carta Pokémon autografata da Papa Leone XIV, che prima è sembrata vera, poi falsa, poi sicuramente vera e adesso non lo sappiamo più, l’autore l’ha fatta sparire senza ulteriori spiegazioni?

Con la cautela che è ormai indispensabile quando si tratta di immagini su internet, possiamo affermare che al momento il Labubu sulla tomba di Marx a Londra sembra esserci davvero. La cosa che senza dubbio sta succedendo, invece, è il solito impazzimento dei social di fronte a una notizia che a essere gentili possiamo definire marginale (non ci sfugge l’ironia di usare questo aggettivo in un articolo che proprio di questa notizia marginale parla). C’è chi lo considera l’ennesimo, inevitabile corto circuito tra pop internettiano e cultura novecentesca. C’è chi sottolinea di che errore storico, culturale, filosofico si tratti: «Labubu could be one of the most anti-Marx things I have ever seen», scrive uno dei commentatori sui social. C’è chi si abbandona al più sincero stupore: «Ma è un cazzo di Labubu, quello», chiede un utente.

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Altri prendono la cosa molto meno sul serio, limitandosi a sottolineare ancora una volta l’egemonia culturale raggiunta dai Labubu o semplicemente quanto buffa sia la giustapposizione tra un pupazzo mostriciattolo e il volto del padre del comunismo. Ma, soprattutto, immancabile, come nello spazio commenti di ogni articolo che parla di Labubu, c’è stato chi ha chiesto, probabilmente fingendo di non sapere, «Ma cos’è un Labubu?».

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