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13:16 mercoledì 5 novembre 2025
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare i suoi film per addestrare Sora 2 a crearne delle brutte copie Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
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È uscito il trailer di Blossoms, la prima serie tv di Wong Kar-Wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.

In Cina la produzione dei Labubu contraffatti è diventata un business pericoloso

Dopo la stretta governativa su falsi, i produttori di Lafufu hanno creato un mercato clandestino, coinvolgendo insospettabili pensionate. 

29 Luglio 2025

I Labubu sono il vero, unico trend di questa estate priva di tormentoni musicali e culturali. Tanto che il governo cinese, noto per chiudere un occhio sulle produzioni interne che infrongono le proprietà intellettuali e i brevetti stranieri per immettere sul mercato copie non autorizzate più economiche, sta impiegando il pugno di ferro per scovare chi produce i Lafufu. Le autorità cinesi insomma sono a caccia di quanti realizzano le copie non autorizzate del mostriciattolo commercializzato dall’azienda Pop Mart. 

Perquisizioni, confische, arresti: solo nello scorso aprile sono stati sequestrati oltre duecentomila pezzi sospettati di infrangere il copyright di un successo globale con cui la Cina spera di trasformare l’accezione dell’espressione Made in China da negativa e sinonimo di cheap e falso a positiva. La domanda di Labubu a livello internazionale però è tale che i produttori dei Lafufu sono decisi a rischiare anche la prigione. Negli ultimi mesi hanno messo in piedi in mercato clandestino, un vero e proprio giro d’affari underground fatto di prestanome, negozi che nascondono la merce contraffatta, corrieri che movimentano le componenti da assemblare…e nonne.

Come documentato da un’inchiesta del Guardian, sono le pensionate cinesi la vera arma segreta dei contrabbandieri di Labubu falsi. Molte di loro, intervistate, hanno rivelato di non sapere nemmeno cosa sia un Labubu. Hanno semplicemente accettato un lavoretto per far quadrare i conti di casa. Mentre si occupano dei nipoti, con un coltello affilato tagliano e rifiniscono le sagome delle due parti in silicone che compongono la testa del Labubu, che poi verranno imbottite e rivestite del tessuto “peloso”. Le anziane assemblatici di Lafufu sono le complici perfette per i mercati di Lafufu: laboriose, affidabili, insospettabili, anche perché in molti casi non sanno nemmeno di essere coinvolte in una linea di produzione alternativa e illegale.

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