Hype ↓
19:01 giovedì 6 novembre 2025
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.
Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.

La globalizzazione è cattiva. Ancora?

Dall'intervista di Trump al Times sull'Europa, alla strategia di Corbyn, fino alle dichiarazioni di Bersani: tutti felicemente protezionisti.

16 Gennaio 2017

Ha detto molte cose Donald Trump a Michael Gove nell’intervista al Times di Londra – con il quale il già ministro del governo Cameron e leader dello schieramento pro Brexit collabora – la prima rilasciata in Europa (e sull’Europa) dal presidente eletto. Ha parlato, fra le altre cose, di rapporti fra Usa e Uk, «sono un grande fan del Regno Unito» – ha detto Trump – «lavoreremo sodo per chiudere un accordo rapidamente, che vada bene per entrambi. Incontrerò presto Theresa May». Quella stessa Theresa May che domani dovrebbe svelare in un discorso pubblico alcune linee guida della Brexit. Che è poi il tema a cui si riferisce Trump quando parla in maniera entusiasta del (e al) popolo britannico: «Gli inglesi hanno votato la Brexit perché non volevano che altre persone venissero da fuori a rovinare ulteriormente il loro Paese. È per questo che uno dei primi atti che firmerò sarà per rafforzare le frontiere dagli Stati Uniti. Non vogliamo che arrivino persone dalla Siria che non sanno chi sono. Ho rispetto per la Merkel, ma non faremo come la Germania». Aggiungendo poi che pure per alcuni cittadini europei potrebbero esserci restrizioni a entrare negli Stati Uniti.

Se a questo si aggiungono le scontate parole dolci per la Russia e per Putin e il giudizio dato sulla tenuta dell’Unione europea – «pensa sia molto complicato. La gente vuole riprendersi l’identità dei propri Paesi; gli inglesi hanno votato per uscire per questo motivo. Credo che altri Paesi lasceranno» – la cornice geopolitica dei prossimi mesi appare definita: vedremo all’opera e alla prova di governo il fronte anti-globalizzazione, che avrà nella Casa Bianca il suo nuovo perno, nei suoi rapporti con la Russia di Putin e con l’Inghilterra non più europea le sue direttrici principali, nelle forze e nei sentimenti nazionalisti e protezionisti sparsi per il mondo i migliori megafoni ed alleati. Per quel che riguarda i nemici: la Ue a guida tedesca, e un generico mix di élite, establishment e stampa cosiddetti liberal.

RUSSIA-US-POLITICS

Ed è proprio l’affermarsi incontrastato di questa cornice, studiata con meticolosità dalle teste pensanti del circolo Trump e dei suoi soci globali, la vera vittoria che celebrano in questi giorni. È una cornice che sono riusciti a imporre anche a chi teoricamente è distante culturalmente e politicamente da loro. Si pensi alla nuova strategia di Corbyn, volta a posizionare, per contenuti, parole d’ordine e strategia di comunicazione, il partito laburista inglese come ala sinistra di questo partito anti-global. O si pensi a cosa dichiara oggi Pierluigi Bersani in un’intervista a la Repubblica: «Penso che Bernie Sanders avrebbe fatto meglio di Hillary Clinton negli Stati operai decisivi per eleggere Trump. La fase è cambiata, il ripiegamento della globalizzazione, che ha portato grandi conquiste, ha lasciato scorie velenose. Primo, le democrazie nazionali non padroneggiano più la finanza, l’immigrazione, la guerra, e presto a queste voci bisognerà aggiungere farmaci e brevetti. Secondo, le diseguaglianze si sono fatte galoppanti non tra Paesi, ma all’interno dei Paesi. Terzo, il ciclo tecnologico ha esaurito la fase rivoluzionaria e oggi toglie il lavoro. La parola d’ordine è protezione. Serve una sinistra protettiva sui suoi valori».

È un discorso che avalla la cornice proposta da Trump e soci e che auspica, anche per l’Europa, un passo indietro verso i confini nazionali, un ritorno a uno scenario fatto di politiche economiche protettive e frontiere solide. Una cornice non priva di contraddizioni, se si pensa che, per esempio, buona parte del partito repubblicano americano predica un avanzamento sulla strada del libero mercato, svariati membri dell’amministrazione Trump rappresentano gli interessi dei colossi privati e del sistema finanziario, e che alcuni leader del fronte Brexit, vedi Boris Johnson, raccontano di un Regno Unito futuro alfiere dello scambio globale, finalmente libero dalle maglie burocratiche di Bruxelles. Il fatto che si parli solo di crisi del mondo liberal e dei suoi valori e che si faccia coincidere un fantomatico establishment esclusivamente con le forze progressiste e liberali, è la dimostrazione che il racconto di Trump e compagnia – Stati nazionali contro globalizzazione, identità contro minaccia – sta piegando e condizionando tutto il discorso politico, a destra come a sinistra, e che i migliori alleati del presidente eletto e della visione del mondo dei suoi ideologi finiscono per essere i Corbyn e i Bersani – regredito paurosamente sulla strada del riformismo che lo ha caratterizzato per gran parte della sua vita politica – sparsi per il mondo.

Dire “è vero, la cornice è protezionista”, significa abdicare al proprio compito: quello di raccontare, come nota l’Economist di questa settimana, che il lavoro di una volta, piaccia o non piaccia non tornerà più e non saranno i governi di nessun colore a riportarlo in vita; quello di raccontare che la libera circolazione di merci e interessi va di pari passo con quella delle idee, delle identità e delle persone.

Foto Getty Images
Articoli Suggeriti
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico

Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.

Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale

Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.

Leggi anche ↓
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico

Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.

Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale

Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.

Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea

Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.

Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump

Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.

Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division

Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che la T-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un riferimento ai campi di concentramento.

La neo premio Nobel per la pace Maria Corina Machado ha detto che l’intervento militare è l’unico modo per mandare via Maduro

La leader dell’opposizione venezuelana sembra così approvare l'iniziativa militare presa dall'amministrazione Trump.