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KPop Demon Hunters è diventato il film di maggior successo commerciale nella storia di Netflix
Non solo il film più visto sulla piattaforma, ma anche il primo titolo Netflix a conquistare il botteghino Usa e la classifica musicale.

È vero, quest’anno non c’è stato un film dell’estate (è una delle ragioni per cui l’abbiamo definita un’estate senza senso). Ma, c’è un ma: questo assioma vale solo se si considerano le uscite in sala. Se invece si considerano anche le uscite sulle piattaforme streaming, un film dell’estate c’è: è KPop Demon Hunters, disponibile su Netflix dallo scorso 20 giugno, in due mesi capace di accumulare più di 236 milioni di visualizzazioni e diventare il film più visto nella storia di Netflix.
Il successo di KPop Demon Hunters (la trama è tutta nel titolo: un terzetto di cantanti K-pop che fanno anche le cacciatrici di demoni) non è limitato alla piattaforma streaming, però. Secondo gli addetti ai lavori, Netflix ha deciso di distribuirlo nelle sale cinematografiche del nord America nella speranza di ottenere così i requisiti necessari a una candidatura all’Oscar per il Miglior film d’animazione. Complice anche una distribuzione avvenuta in un periodo tutt’altro che abbondante dal punto di vista dell’offerta (in sala, in quei giorni, c’era soltanto l’apprezzatissimo Weapons), KPop Demon Hunters è diventato anche il primo film Netflix ad arrivare in cima al botteghino americano.
E ancora. Come si capisce dal titolo, in KPop Demon Hunters la musica ha un’importanza notevole. La colonna sonora del film è diventata anch’essa un successo, la prima colonna sonora di un film a piazzare quattro canzoni nella Top 10 della US Billboard Hot 100 contemporaneamente. Nel momento in cui scriviamo, una di queste, “Golden”, è ancora la numero 1. Altre due canzoni, “Your Idol” e “Soda Pop”, sono rispettivamente al quarto e al quinto posto. Nonostante queste premesse, il successo riscosso nelle sale americane dal film ha stupito tutti lo stesso: più di 1000 delle 1700 sale in cui è stato distribuito hanno registrato il sold out, per un incasso che ha superato i 18 milioni di dollari in un singolo fine settimana.

È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».