Tutta l’estate in una festa di paese

Non sono mai finite e continuano a imperversare le celebrazioni estive, come quelle di San Rocco, che tra rito religioso e divertimento notturno uniscono l'Italia da Nord a Sud.

19 Agosto 2023

Già verso giugno mia nonna iniziava a dirmi di andare al mercato a comprare un bel vestito per la festa di San Rocco, che si sarebbe svolta a metà agosto. Allora con mia mamma ci imbarcavamo verso i grandi mercati di città e giravamo bancarelle per ore, tornando poi a casa con buste di plastica piene di abiti a diecimila lire. Li provavo di nuovo tutti sfilando davanti a nonna, che valutava con occhio esperto le nostre scelte; ufficializzava la sua preferenza per un vestito, di solito quello più corto e fiorato, pronunciando la fatidica frase «con questo sei bella come una puttana». Nell’ermeneutica contadina la festa era uno di quei momenti dell’anno in cui la collettività era autorizzata a non lavorare per abbandonarsi a un po’ di mondanità, e per le giovani ragazze un buon momento per trovare marito. Una festa scandita da un preciso programma, che veniva stampato su carta patinata, stilato dal “comitato”, vidimato dalle autorità competenti e sponsorizzato dalle botteghe locali, nonché ufficialmente declamato dal prete alla fine della messa dell’ultima domenica pre-festa. La mattina era all’insegna dei rituali religiosi (la processione, le messe, i rosari, le benedizioni); la sera c’erano quelli civili (il concerto del “cantante”, la fiera, il tagadà, i fuochi d’artificio). 

Il 16 agosto ci sono centinaia (se non migliaia) di feste di San Rocco in tutta Italia, santo francese popolarissimo e un po’ misterioso, vestito coi simboli del camminatore di Santiago (conchiglia e bastone), somigliante al Matto dei tarocchi di Marsiglia. Simbolo di viaggio spirituale e avventura, connesso con la natura, invocato come protettore dalle malattie (la peste); durante le processioni si possono vedere donne con grandi ceri in mano, veli neri in testa e scalze “per voto”, assorte e coi piedi nudi sull’asfalto agostano. Immagini tornate di moda su TikTok con video catholic-core che tanto piacciono agli americani, girati di solito in paesi del sud Italia o in Spagna.

La sera invece è tutta un’altra storia, con le ragazze nei loro vestiti estivi che sfilano tra le bancarelle comprando caramelle gommose e zucchero filato, e i ragazzi in fila per salire sui “calcinculo”, con la compilation “Hit mania dance estate” che esce a tutto volume dalle casse. Nella zona concerto, invece, si assiepano le famiglie a sentire “il cantante”, di solito una cover band dei Nomadi o dei Ricchi e Poveri che scatena commenti nostalgici, di quando il comitato si dava più da fare e raccoglieva abbastanza soldi in modo da poter ingaggiare anche i grandi nomi, da Ivan Graziani a Gigione. 

I culti pagani si amalgamano con quelli cristiani, le liturgie antiche si stratificano con quelle moderne, i riti contemporanei abbracciano il postmoderno. Quest’ultimo magistralmente rappresentato dalle merci esposte sulle bancarelle: bracciali-amuleti, scettri di plastica con cuore luminoso, spade di Minecraft, inquietanti pupazzi di peluche, camionette giocattolo stile Isis ma per bambini, che lanciano veramente missili di plastica e fanno un baccano micidiale. Succede solo intorno a Ferragosto, quando tutti ormai hanno smesso di pensare al lavoro e hanno davanti qualche altro giorno di ferie, e fa ancora troppo caldo per ricomporsi civilmente. Il ruolo che ognuno si assegna durante il resto dell’anno sfuma nel torpore pomeridiano odoroso di noccioline tostate. L’esponente del ceto medio riflessivo non si sdegna ma si diverte davanti al kitsch, l’agnostico si mette a leggere il retro del “santino”, il devoto va al bar per il torneo di briscola e si ubriaca.

La festa si chiude a mezzanotte coi fuochi d’artificio, che illuminano di colpo anche i bui parcheggi improvvisati in mezzo ai campi, dove qualcuno si bacia. Spettacolo pirotecnico a cui si assiste con meraviglia e un po’ di ecoansia per paura di incendi, odiato dalle vecchie, dalle neomamme e dai gatti che poi spariscono per due giorni di fila. Dopo il terzo botto si ringrazia il santo e la festa ufficialmente finisce. 

Il lavoro sarebbe un posto migliore se la smettessimo di scrivere mail sgrammaticate

La comunicazione sempre più veloce genera sciatterie e "microlingue". Divertente nel privato, ma cosa succede quando la poca attenzione alla comunicazione è una costante nel mondo del lavoro?

Di cosa si è parlato questa settimana

Dichiarazioni modificate e interviste inventate, un ben tornato alle care vecchie fake news.

Leggi anche ↓
Il lavoro sarebbe un posto migliore se la smettessimo di scrivere mail sgrammaticate

La comunicazione sempre più veloce genera sciatterie e "microlingue". Divertente nel privato, ma cosa succede quando la poca attenzione alla comunicazione è una costante nel mondo del lavoro?

Di cosa si è parlato questa settimana

Dichiarazioni modificate e interviste inventate, un ben tornato alle care vecchie fake news.

In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani

Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.

I miliardari della Silicon Valley sono convinti che Greta Thunberg sia l’Anticristo, per davvero

Soprattutto ne è convinto il loro maschio alfa Peter Thiel, che alla questione ha anche dedicato un ciclo di conferenze. Secondo lui, tutti i mali del mondo sono riassunti nelle parole, opere e missioni di Thunberg.

Le aziende di Big Tech stanno investendo nella creazione di neonati “di design”, cioè geneticamente modificati

I miliardari della Silicon Valley hanno deciso che quello di cui l'umanità ha bisogno è una formula per creare “neonati potenziati”.

La tecnologia ha trasformato l’essere genitori nel mestiere più solitario e ansiogeno di tutti

Nel momento in cui la comunità è stata rimpiazzata da app e device, la genitorialità è diventata missione impossibile e merce preziosissima per le aziende, come racconta la giornalista Amanda Hess nel suo libro Un'altra vita.