E ne è nato un caso diplomatico che potrebbe portare all'emittente una multa e altre sanzioni.
L’estrema destra ha sfondato anche alle elezioni in Portogallo
Il partito Chega di André Ventura è arrivato terzo, forse alla fine sarà secondo, superando anche il Partito Socialista.

È successo talmente tante volte, ormai, che non dovrebbe più essere una notizia: l’ultradestra non vince (sempre) le elezioni ma prende (sempre) un sacco di voti, l’ultima conferma di questa legge della politica contemporanea arriva dal Portogallo. La maggioranza relativa l’ha presa il centrodestra, l’Alleanza democratica guidata dal Primo ministro uscente Luís Montenegro: il 36 per cento dei voti e 86 seggi in Parlamento. Distantissimo secondo il Partito socialista, con il suo 23,4 per cento dei voti e 58 seggi assicurati. Subito dietro i socialisti, l’ultradestra: Chega di André Ventura, 22,6 per cento dei voti (mai così tanti nella sua storia) ma soprattutto 58 seggi. Veloce riassunto della politica di Chega di André Ventura: è un sostenitore del movimento Make Europe Great Again, sostiene tutte le cose che sostengono i partiti dell’ultradestra europea.
Il successo di Chega si capisce meglio confrontando il risultato di questa tornata elettorale con quello delle elezioni di un anno fa: i seggi in Parlamento all’epoca furono 80 per Ad, 78 per i socialisti e 50 per Chega. L’ultradestra guadagna seggi, e più di tutti (e quando verranno spogliati anche i voti dei portoghesi all’estero, potrebbe superare i socialisti). Basterà a entrare a far parte del governo? Stando alle prime dichiarazioni, quasi sicuramente no: Montenegro ha detto e ribadito che non ha nessuna intenzione di formare governi di coalizione assieme a Chega. Ha addotto anche tre ragioni per questa sua scelta, Montenegro. La prima: «Non si riesce a capire quale sia la linea politica di Chega»; la seconda: «Chega si comporta come una banderuola politica»; la terza: «Chega non è adatto all’attività di governo». Parole che non hanno rovinato l’umore di Ventura, ringalluzzito dal successo senza precedenti suo e del suo partito: «Non abbiamo vinto ma abbiamo fatto la storia», ha detto.
Adesso che succede? Quello che succede sempre in questi casi: non essendoci una maggioranza, una maggioranza va creata. In un comizio tenuto subito dopo l’annuncio dei risultati elettorali, Montenegro ha detto che il popolo portoghese si è espresso nettamente a favore del suo partito e della candidatura, invitando gli avversari a «lasciar lavorare» l’Alleanza democratica. È difficile gli altri partiti si facciano da parte e lascino semplicemente il governo a Montenegro, ovviamente. Un accordo andrà trovato per forza, un governo di coalizione è inevitabile. L’unica alternativa sarebbe il ritorno alle urne, la quarta volta in quattro anni.

È una nuova "ideologia", nata negli Stati Uniti, tra i Democratici, e che si sta diffondendo adesso anche in Europa (arriverà anche in Italia?). Il messaggio è chiaro: essere buoni e bravi fin qui non ha funzionato, è il caso di iniziare a giocare sporco.