Una “nuova era” Downton Abbey, che torna nelle sale cinematografiche il prossimo 18 marzo, a due anni di distanza dal film che era stato il finale delle storie cominciate nella serie tv, trasmessa dal network britannico ITV per sei stagioni, dal 2010 al 2015. Il trailer del nuovo film si apre con una rivelazione sul passato di Lady Violet, l’amatissima Dowager Duchess interpreta da Maggie Smith. «Molti anni fa, prima che tu nascessi», dice Lady Violet rivolgendosi al figlio Robert (Hugh Bonneville), «ho incontrato un uomo. E adesso ho una villa nel sud della Francia». Robert è così sconvolto dalla notizia da non riuscire a parlare, e quindi tocca a sua figlia Mary (Michelle Suzanne Dockery) dire quello che tutti i fan della famiglia Crawley stanno pensando: «Cosa?!». Questa volta, quindi, vedremo la famiglia inglese in trasferta nella Riviera francese.
Nel trailer si vedono anche scene da un matrimonio. È quello di Tom Branson (Allen Leech), vedovo di Sybil e ora pronto a sposarsi per la seconda volta. La fortunata è Lucy Smith, interpretata da Tuppence Middleton. Conoscendo la sfortuna ormai leggendaria dei Crawley, i fan si sono messi subito alla ricerca di indizi che assicurassero la felicità dei due novelli sposi: li hanno trovati nei credits, dove Tuppence Middleton è segnata come interprete di Lucy Branson. Quindi, almeno la cerimonia arriverà a termine. Poi si vedrà. In Downton Abbey: A New Era ci saranno anche tutti gli altri attori conosciuti dal 2010 a oggi: Jim Carter, Brendan Coyle, Dockery, Kevin Doyle, Joanne Froggatt, Harry Hadden-Paton, Robert James-Collier, Phyllis Logan, Laura Carmichael, Elizabeth McGovern, Sophie McShera, Lesley Nicol, Imelda Staunton, Penelope Wilton. Hugh Dancy, Laura Haddock, Nathalie Baye, Dominic West.
Il lancio di stracci tra attiviste e Lucarelli ci ricorda l’importanza, anche nel 2025, di avere strutture che possano filtrare, modificare, ponderare le opinioni prima di immetterle nel discorso pubblico.
Palma d'oro a Cannes, serissimo candidato all'Oscar per il Miglior film internazionale, nel suo nuovo film il regista immagina gli iraniani alle prese con l'inimmaginabile: quello che succederà dopo la fine della Repubblica islamica.
