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19:49 mercoledì 19 novembre 2025
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Di cosa si è parlato questa settimana

Le lacrime di Soumahoro, gli addii di Michele e Simons, i meme di Manara e le altre notizie degli ultimi giorni.

26 Novembre 2022

Polemiche – Io, mammt e tu
La storia di Aboubakar Soumahoro è una di quelle rarissime, miracolose congiunzioni astrali in cui tutti riescono a dare il peggio di sé e nessuno ha nemmeno un pezzetto di ragione. In neanche un mese da deputato Soumahoro è passato dagli stivali infangati alle proteste sulle navi di migranti alle lacrime in diretta social all’autosospensione dal suo gruppo parlamentare, il tutto in mezzo ai commenti razzisti che vengono da destra e all’imbarazzo malcelato di quelli da sinistra. Alla fine di tutto, restano domande: possibile che nessuno, in fase di compilazione delle liste elettorali, abbia pensato di dare un’occhiata allo stato di salute e legalità delle cooperative della compagna e della suocera di un futuro deputato? E che nessuno abbia immaginato i danni che una storia del genere avrebbe portato al sacrosanto dibattitto sull’accoglienza e sul trattamento dei migranti?

Altre polemiche – Malan di stagione
Non c’è niente di più rassicurante dell’idea di un senatore della Repubblica che nella sua attività legislativa si fa guidare dalla saggezza senza tempo contenuta nel Levitico. Con l’erudizione che lo contraddistingue sin dall’inizio della sua carriera parlamente, Malan ha spiegato che l’omosessualità è un abominio, citando l’esatto versetto della Bibbia. C’è da chiedersi se il senatore di FdI prenderà ispirazione dallo stesso versetto quando si tratterà di proporre una legge che provi a liberare la società da questo abominio: la Bibbia suggerisce che «se un uomo giace con un maschio come fa con una donna, hanno commesso tutti e due un abominio: saranno messi a morte entrambi».

Moda – Baalenciaga
Con la sua ultima campagna social, Balenciaga ha scatenato l’ennesima polemica, che questa volta ha però presto assunto dei toni sinistri. Al marchio guidato da Demna Gvasalia è stata infatti rimproverata la scelta di aver messo dei bambini nel servizio fotografico realizzato per promuovere su Instagram l’ultima collezione (quella che aveva sfilato nel fango), in cui c’erano, tra le altre cose, orsacchiotti “BDSM”. La campagna è stata giudicata inquietante e su Twitter è partita la caccia al dettaglio macabro, dai riferimenti a Cremaster di Matthew Barney agli “accenni” di satanismo (Baalenciaga, appunto), dai dipinti di Michaël Borremans fino ai documenti in cui si citava un caso di pedopornografia. Sono arrivate le scuse, sia del marchio che dei creativi coinvolti, così come lo scaricabarile e la cancellazione del profilo Instagram di Balenciaga, ma la domanda è legittima: una campagna pubblicitaria può essere sbagliata, ma siamo sicuri che dare adito ai redpillati di Internet sia la cosa giusta?

Ancora moda – House of Gucci
Tom Ford che vende il marchio che porta il suo nome, Raf Simons che decide di chiudere i battenti della sua linea, che lo aveva reso uno dei designer più influenti della moda contemporanea, e infine Alessandro Michele, che lo scorso mercoledì ha annunciato il suo addio a Gucci, in cui era entrato nel 2002 e che con la direzione creativa degli ultimi sette anni aveva riportato al centro della conversazione della moda e della cultura pop. Gli addii di questa settimana la dicono lunga sullo stato dell’industria: se è vero che questo è un settore che per sua natura si nutre del continuo cambiamento, è impossibile non chiedersi fino a dove si possa spingere la richiesta di una crescita a dismisura dei brand, tanto più dopo le solenni promesse e inviti a “rallentare” fatti nel periodo immediatamente successivo al Covid. Non ci aveva creduto nessuno, ma vedere succedere l’esatto contrario fa comunque impressione.

Social – Meme Manara
Il 21 novembre Milo Manara ha annunciato su Facebook la sua intenzione di fare causa a Elon Musk per aver usato un suo disegno (conosciuto da anni come il meme “me trying to live a normal productive life”) per commentare la decisione di riammettere l’ex Presidente Donald Trump sulla piattaforma. «Che ne dite se gli faccio causa, chiedendogli 44 miliardi di dollari di risarcimento? Così potrei ricomprare Twitter e ridarlo in gestione a qualcun altro!», ha scritto il fumettista, allegando a questa dichiarazione una versione rivista e corretta del meme postato il 18 novembre da Musk: questa volta il frate che prega a mani giunte, occhi chiusi, volto al cielo chiedendo la forza di resistere alla tentazione davanti a lui, è l’immagine dell’avvocato di Manara e la ragazza discinta che lo invita a lasciarsi andare agli istinti della carne sta per «i doppi biliardi di Dogecoin di Elon Musk», che secondo la fantasia di Manara meriterebbe anche una punizione fisica, ovvero essere costretto a scrivere mille volte «Non userò mai più i disegni di Milo Manara senza permesso».

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