Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

Gli effetti della guerra tra Ucraina e Russia sul dibattito pubblico: l'impazzimento dei social media e i reporter che raccontano il panico di Kiev.

di Studio

Esteri – Kiev per noi
Il video girato dalla giornalista della Cnn Clarissa Ward nella metropolitana di Kiev è stato una delle testimonianze più sconvolgenti di questi primi giorni di guerra tra Russia e Ucraina. Non sono immagini insolite, perché d’altronde le immagini della guerra si somigliano tutte. Ma la consapevolezza che in una delle capitali d’Europa ci siano persone costrette a rifugiarsi in una stazione della metro per sfuggire alle bombe è un modo piuttosto traumatico di realizzare l’enormità di quanto successo in questi giorni.

Personaggi – Il profeta
Alla fine avevano ragione gli Stati Uniti, che da giorni parlavano dell’imminente attacco della Russia ai danni dell’Ucraina, di un Putin deciso da tempo a procedere con l’invasione. Chissà se negli Usa leggono Aleksandr Gel’evič Dugin, il filosofo che sembra aver ispirato (e previsto) tutte le mosse di politica interna ed estera di Putin. Di sicuro Dugin non lo legge Marco Travaglio, che fino alla sera prima che i russi cominciassero la loro offensiva ripeteva che alla guerra credevano solo quelli fessi abbastanza da bersi «l’ennesima fake news americana».

Social – Guerra e Instagram
Chi confidava nella settimana della moda di Milano per celebrare l’attesissimo ritorno alla normalità ha dovuto ricacciarsi in gola tutto l’entusiasmo. La compresenza delle sfilate e dell’inizio dell’invasione russa ha generato un susseguirsi di post e stories schizofrenico: Kim Kardashian da Prada / hastagh #stopthewar / riflessioni  profonde sulla contradditorietà tra la fashion week e il conflitto in Ucraina / meme sulla guerra / meme sulla moda / foto di guerra / foto di moda / gare di mansplaining su Twitter / influencer che si fanno selfie mentre piangono pensando alle mamme ucraine / influencer che sgridano le influencer che postano solo moda ignorando la guerra / influencer che accusano di ipocrisia le influencer che scrivono nelle stories di sentirsi in colpa ad andare alle sfilate prima di pubblicare le stories delle sfilate.

Polemiche – La buona scuola
La polemica attorno alla frase («non stiamo mica sulla Salaria») rivolta da una professoressa di un liceo romano a una studentessa è durata parecchio senza produrre alcun risultato. Gli schieramenti rimangono quelli: da una parte i preoccupati delle offese al decoro dell’istituzione scolastica (tra i quali ci sono diversi editorialisti dei quotidiani), dall’altra quelli che difendono il diritto della ragazza a non essere accostata al meretricio per un balletto su TikTok. L’unica certezza: parlare di scuola è difficile.

Musica – Ma io lo so chi è Mark Lanegan
Il cordoglio social per Mark Lanegan si è distinto per la varietà delle canzoni scelte dai fan per commemorarlo: oltre agli album realizzati con le band di cui ha fatto parte (dagli Screaming Trees ai Queens of The Stone Age) sono stati saccheggiati almeno i primi sei album della sua lunga carriera solista. Un personaggio di culto, sentito come un segreto per pochi, autore di dischi da tenersi stretti e non pubblicizzare troppo, tranne che in questo caso.