Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
È stata messa all’asta una foto di David Bowie arrestato per possesso di stupefacenti
Nella scorsa settimana la casa d’aste americane Ewbank’s ha battuto un articolo piuttosto peculiare: una foto di David Bowie, scattata nel 1976 dalla polizia di Rochester, contea di Monroe, Stato di New York. In inglese si chiamano “mugshot”, sono le foto che si fanno alle persone appena arrestate ai fini di riconoscimento e archivio: nella fattispecie, Bowie era stato portato nella locale centrale di polizia dopo un concerto alla Community War Memorial Arena, arrestato perché in possesso di stupefacenti (circa mezzo chilo di marijuana trovato nella sua stanza all’Americana Rochester Hotel). Come spesso gli accadeva in quel periodo, assieme al Duca bianco c’era anche l’Iguana Iggy Pop – i due erano impegnati insieme nel tour promozionale di Station to Station – , anche se dell’arresto di quest’ultimo non è giunta fino a noi la testimonianza fotografica.
Stando a quanto riporta Dazed, sia Bowie che Iggy furono liberati la sera stessa dell’arresto, previo il pagamento di una cauzione di duemila dollari. Cifra che ammonta a più o meno la metà di quella alla quale la mugshot di Bowie è stata battuta all’asta. Dopo essere stato arrestato e liberato, la procura locale decise di non proseguire l’indagine su Bowie e Iggy, dichiaratisi entrambi non colpevoli. Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Tranne per i cittadini di Rochester, però: dopo questo incidente, Bowie non tornò mai più a suonare nella città.
Secondo la scheda d’accompagnamento dell’articolo pubblicata sul sito di Ewbank’s, il venditore ha ricevuto la fotografia nel giorno del suo matrimonio: a regalargliela fu suo cugino, uno dei poliziotti che presero le impronte digitali di Bowie e che lo fotografarono. L’ha tenuta nascosta per quarantasei anni, fino al 15 di luglio, giorno in cui ha deciso di farla mettere all’asta.
Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.
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