05:57 sabato 21 giugno 2025
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È morto Kabosu, il cane diventato meme

24 Maggio 2024

Gli storici dei meme lo conoscevano con il nome proprio di Doge, gli amanti dei cani lo chiamavano “lo shiba inu”, per tutti gli altri era semplicemente “quel meme del cane”. Si chiamava Kabosu, era una femmina di shiba inu, aveva diciotto anni, la notizia della morte l’ha data la sua padrona: Atsuko Sato ha salutato Kabosu dedicandole una poesia, pubblicata poche ore fa sul suo blog. Sato ha annunciato anche che sabato 25 maggio si terrà a Sakura, nella prefettura di Chiba, città natale sua e di Kabosu, una festa per dare l’ultimo saluto al cane diventato – assieme al “rivale” Grumpy Cat – una vera e propria mascotte di internet.

La fama di Kabosu comincia nello stesso posto in cui è cominciata tanta parte dell’internet contemporanea: su Tumblr, con una foto pubblicata nel 2013 e diventata viralissima in tutte le chatroom dell’epoca. Con il prosieguo della storia di internet abbiamo assistito al proliferare di infinite varianti di quell’immagine presto ribattezzata “Doge”. Tra Reddit e 4chan quella foto si è trasformata in meme, e poi il meme è stato rielaborato in un’infinità di versioni diverse di se stesso, da quelle più “wholesome”, più dolci e rassicuranti, a quelle usate a scopi di humor nero o surreale. Se volete leggere la storia del meme doge, su Know Your Meme ne trovate una dettagliatissima.

Kabosu è diventata anche – suo malgrado – un Nft, tra l’altro uno dei più costosi mai venduti in un momento in cui i Non-fungible token era la più recente ossessione di massa: battuto all’asta per 4 milioni di dollari, se lo assicurò l’utente @pleasrdao, che chissà se lo possiede ancora, chissà se adesso riuscirà a rientrare di almeno una parte del demenziale investimento fatto all’epoca. È probabile che, nel caso in cui @pleasrdao o chiunque possieda l’Nft adesso, decida di venderlo, verrà pagato in criptovaluta. Sarebbe giusto se l’intera somma della transazione venisse pagata il Dogecoin, la criptovaluta che da Kabosu ha preso il nome e l’effige.

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