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Chloe Malle è la nuova direttrice di Vogue Us Figlia dell'attrice Candice Bergen e del regista francese Louis Malle, dal 2023 era direttrice del sito di Vogue, dove lavora da 14 anni.
Anche la più importante associazione di studiosi del genocidio del mondo dice che quello che sta avvenendo a Gaza è un genocidio L'International Association of Genocide Scholars ha pubblicato una risoluzione in cui condanna apertamente Israele.
La standing ovation più lunga di Venezia l’ha presa The Rock Per il suo ruolo in The Smashing Machine, il biopic sul lottatore Mark Kerr diretto da Benny Safdie.
Il Ceo di Nestlé è stato licenziato per aver nascosto una relazione con una sua dipendente Una «undisclosed romantic relationship» costata carissimo a Laurent Freixe, che lavorava per l'azienda da 40 anni.
La turistificazione in Albania è stata così veloce che farci le vacanze è diventato già troppo costoso I turisti aumentano sempre di più, spendono sempre di più, e questo sta causando gli ormai soliti problemi ai residenti.
Nell’assurdo piano di Trump per costruire la cosiddetta Riviera di Gaza ci sono anche delle città “governate” dall’AI Lo ha rivelato il Washington Post, che ha pubblicato parti di questo piano di ricostruzione di Gaza che sembra un (brutto) racconto sci-fi.
Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3 Un film d'autore per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2025.
Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.

Boris Johnson ha salutato il Parlamento citando Terminator

20 Luglio 2022

Il Parlamento inglese è uno dei luoghi in cui si è costruita la liberal democrazia per come la conosciamo oggi, un luogo in cui si sono tenuti alcuni dei discorsi fondamentali della storia della politica internazionale. Da oggi, in quelle storiche sale, in quegli antichi corridoi risuoneranno per sempre anche le tre quattro parole con le quali l’ormai ex Primo ministro Boris Johnson ha salutato per l’ultima volta gli onorevoli che lo hanno accompagnato in questi anni di governo: «Hasta la vista, baby». È così, infatti, che Johnson ha deciso di dare il commiato alla House of Commons: citando il Terminator modello T-800 interpretato da Arnold Schwarzenegger. Come se tutto questo non fosse di per sé già abbastanza surreale, alla fine del discorso di Johnson, subito dopo che il premier uscente ha finito di pronunciare la parola “baby”, tutti i deputati del Partito conservatore sono scattati in piedi, tributandogli una standing ovation.

A parte la peculiare citazione scelta come chiosa del suo discorso, il resto del discorso di Johnson è stato più “consono” a quel che ci si aspetta un Primo ministro dica al Parlamento nel suo discorso d’addio. «Mi permetto di dare qualche consiglio a chi verrà dopo di me, chiunque sarà», ha detto Johnson. «State vicini agli americani, difendete gli ucraini, difendete la libertà e la democrazia in tutto il mondo. Abbassate le tasse e liberalizzate ogni volta che ne avete l’occasione, in modo da fare di questo Paese il miglior luogo in cui vivere e investire». Dopo una breve pausa, Johnson deve anche essersi ricordato che fino a questo momento il Primo ministro è stato lui, che i conservatori governano ininterrottamente da dodici anni, quindi ha aggiunto: «Cosa che è già».

Non sono mancate neanche le frecciatine. Evidentemente sfibrato da anni di discussione sulle risorse a disposizione del governo, BoJo ha detto che «amo il Ministero dell’economia ma ricordatevi che se fosse dipeso dal Ministero non avremmo costruita la M25 o il Canale della Manica». E c’è stato anche un momento dedicato alle degenerazioni della società moderna, dominata dalla vanità dei social media: «Twitter non è importante», ha detto Johnson. Quello che è importante, ha spiegato poi, sono i fatti. E tra i fatti della sua carriera politica c’è aver realizzato la Brexit, da lui definita come il processo attraverso il quale «Abbiamo ricostruito la nostra indipendenza».

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