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10:40 lunedì 3 novembre 2025
La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.
Dopo 30 anni di lavori e un miliardo di investimenti, è stato finalmente inaugurato il nuovo, gigantesco museo egizio di Giza Sarà il museo più grande del mondo dedicato a una singola civiltà e punta a rilanciare il turismo in crisi in Egitto.
Le dimensioni del massacro in Sudan sono visibili nelle immagini satellitari Il Paese è devastato dal 2023 da una sanguinosa guerra civile su base etnica scatenata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF).
Il colpo più duro all’ex principe Andrea non è stata la revoca del titolo, ma il linguaggio usato nel comunicato ufficiale Gli esperti sono rimasti scioccati dal linguaggio “brutale” utilizzato da Buckingham Palace per annunciare che Andrea non sarà più principe.
L’operazione anti narcos a Rio de Janeiro è stata la più sanguinosa nella storia della città 2.500 agenti delle forze speciali brasiliane hanno attaccato il noto gruppo di narcotrafficanti Commando rosso, provocando 138 morti.
La quarta stagione di The White Lotus sarà ambientata tra Parigi e la Costa Azzurra Saltato l’accordo commerciale con la catena di hotel Four Seasons, HBO sta cercando hotel di lusso vista Senna come set della nuova stagione.
Robert Pattinson ha deciso di diventare un cantante e avrebbe già pronto il suo primo album Un’ambizione che coltivava sin dai tempi di Twilight: due brani della colonna sonora del film li cantava lui.

Tutti stanno chiedendo a Biden di ritirarsi

28 Giugno 2024

Mentre in Italia dormivamo, in America ci si preoccupava delle condizioni di salute di Joe Biden. I video li avrete visti tutti, le frasi le avrete ascoltate tutti anche quelle: il primo dibattito tra Biden e Trump è stato un disastro per il Presidente in carica. “A Fumbling Performance, and a Panicking Party“, scrive Peter Baker sul New York Times. Se negli scorsi mesi la questione era quasi sottaciuta, a malapena accennata (qui e qui un paio di esempi), oggi è diventata dibattito pubblico: nel Partito democratico americano, sui media progressisti, nell’elettorato democratico ci si chiede se non sia il caso di chiedere a Biden di farsi da parte, di ritirarsi, di lasciare la candidatura alle presidenziali a qualcuno altro. «Invece che smentire le preoccupazioni riguardanti la sua età, Biden, 81 anni, ne ha fatto una questione centrale», scrive sempre Baker sul Nyt. Non che la questione non fosse già centrale: le (disoneste) prese in giro per i video che lo ritraevano confuso e sperduto durante il G7 di Borgo Egnazia le abbiamo viste passare tutti sui nostri feed social.

Ma la differenza è che adesso l’età – di più: la presenza a se stesso – di Biden sono una preoccupazione per tutti, soprattutto per quelli che a novembre vorrebbero votare per lui. «È spaventoso», si legge ancora sul New York Times in un pezzo che raccoglie le reazioni e impressioni degli elettori dem subito dopo la fine del dibattito. Non che Trump abbia convinto nessuno di loro a cambiare idea e votare per i repubblicani, ma «nessuno dei due ispira fiducia. Sarà un novembre terribile per tante persone, me compresa», ha detto una delle persone intervistate dal Nyt. Che ha anche ospitato probabilmente l’editoriale più duro nei confronti di Biden di tutti quelli – tanti – che in queste ore stiamo leggendo: “Presidente Biden, ho visto abbastanza“, scrive Nicholas Kristof. «Lei può risolvere questa situazione ritirandosi. Non c’è tempo per organizzare nuove primarie, me lei può lasciare la scelta di un nuovo candidato alla Democratic National Convention che si terrà a Chicago». La domanda che si stanno ponendo in tanti, adesso, ovviamente è: chi? Chi potrebbe essere il candidato democratico al posto di Biden?

Certo è una situazione mai vista prima nella recente storia politica americana. Tanto che sono diverse le “guide” a cosa potrebbe succedere da qui in poi che provano a fare ordine nella confusione post dibattito: ApNews spiega perché è veramente difficile per i Democratici trovare un altro candidato a questo punto, così avanti nella campagna elettorale. Ma resta il fatto che, nonostante le difficoltà, la scelta va seriamente presa in considerazione perché la sconvolgente performance di Biden «lo segnerà per tutto il resto della campagna elettorale», scrive Laura Basset sul New York Magazine. Giornale, quest’ultimo, che sul suo sito ha pubblicato e sta continuamente aggiornando tutte le richieste di ritirarsi che in queste ore stanno arrivando a Biden. Tra queste, spicca quella di Alex Shephard su New Republic che, laconico, scrive semplicemente che è arrivato il momento di «ditch Biden», mollare Biden.

Come sempre, c’è chi prova a trovare nel disastro almeno un lato positivo: Jonathan Chait ha scritto che per Biden il dibattito è stato una catastrofe tale che «almeno nessuno lo accuserà di essersi dopato».

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