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È uscito il trailer di Blossoms, la prima serie tv di Wong Kar-Wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.
Lo scorso ottobre è stato uno dei mesi con più flop al botteghino nella storia recente del cinema In particolare negli Stati Uniti: era dal 1997 che non si registrava un simile disastro.
La neo premio Nobel per la pace Maria Corina Machado ha detto che l’intervento militare è l’unico modo per mandare via Maduro La leader dell’opposizione venezuelana sembra così approvare l'iniziativa militare presa dall'amministrazione Trump.

Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow

Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.

16 Settembre 2025

«Perché gli inquirenti alla prima occhiata a una ragazza di vent’anni senza precedenti e senza movente hanno subito pensato “ecco la mia stupratrice e la mia assassina”?» si chiede sibillina Amanda Knox nell’anteprima video pubblicata su Instagram della nuova puntata di Goop, il podcast di Gwyneth Paltrow. L’attrice premio Oscar, imprenditrice, podcaster e co-inventrice del termine conscious uncoupling, ha deciso di cominciare la nuova stagione del suo show invitando come prima ospite proprio Amanda Knox, per parlare soprattutto, ovviamente, del suo coinvolgimento nel caso Meredith Kercher, dei processi in cui è stata a lungo imputata  e dell’assoluzione dall’accusa di omicidio. 

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L’ospitata a Goop, descritta come l’occasione per Amanda di «parlare di resilienza, di come si è riappropriata della sua voce e di cosa significa vivere al di là delle narrazioni che gli altri scrivono per te dopo che un’ingiusta condanna e la successiva assoluzione hanno fatto notizia a livello internazionale» segue un format ben rodato del podcast. Goop, infatti, si concentra su temi quali salute mentale e fisica, le relazioni interpersonali e l’automiglioramento. Soprattutto, funge da veicolo promozionale per il brand di Paltrow. Goop è infatti un’azienda, nota per proporre contenuti come podcast ma anche cosmetici, arredamento, prodotti di benessere e candele al profumo della vagina di Paltrow.

Nel corso dell’episodio Knox ha avuto modo di sponsorizzare il suo profilo Substack, sul quale condivide pensieri e riflessioni. Dopo il processo e l’assoluzione Knox, infatti, non ha mai abbandonato la scena pubblica, diventando una figura piuttosto nota (sarebbe meglio dire ancora più nota) negli Stati Uniti. Lo scorso agosto, per esempio, è arrivata su Disney+ The Twisted Tale of Amanda Knox, miniserie da molti definita “innocentista” che racconta la figura di Knox come una vittima delle circostanze e dei pregiudizi e delle incompetenze della magistratura italiana. Non è il primo prodotto di “intrattenimento” tratto dal caso: già nel 2016 il documentario Amanda Knox cercava di fare luce sulla vicenda.

Se negli Stati Uniti è largamente considerata una vittima innocente, la figura di Knox rimane ancora oggi assai controversa in Italia, complice anche una complicata vicenda processuale che l’ha vista assolta per l’omicidio di Meredith Kercher ma condannata per calunnia nel 2025 per aver accusato ingiustamente Patrick Lumumba dell’omicidio della giovane. 

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