Maestro e attivista, Odeh Muhammad Hadalin aveva aiutato i registi del documentario premio Oscar a girare il loro film a Masafer Yatta.
Esteri – Koyaanisdazi
La guerra commerciale è ormai una saga, a ogni nuovo capitolo è necessario ripassare tutti quelli precedenti perché altrimenti è impossibile ricordarsi chi ha detto cosa, le minacce, le trattative, le percentuali, le sospensioni, quella volta in cui Trump ha detto una cosa e quella in cui ha detto l’esatto contrario. A che punto siamo adesso? Mica facile rispondere: 15 per cento di dazi per l’Ue, su tutto anzi forse no, con alcune eccezioni ma non è chiaro quali, a partire dall’1 agosto anzi facciamo dal 7, siamo a tanto così dal “ne parliamo a settembre”, Trump ha vinto, Von der Leyen ha perso, bravi tutti, male tutto, piuttosto che niente accordo meglio un accordo ma non questo, che comunque non è una sorte brutta come quella toccata al Canada. L’unica certezza è che di guerra commerciale sicuramente riparleremo a settembre. Purtroppo.
Medio Oriente – Western Bank
Neanche in un film western, le scene tremende riprese in West Bank, dove questa settimana si registra l’uccisione dell’attivista Odeh Adalin, che aveva partecipato alle riprese del documentario premio Oscar No Other Land. L’autore dell’omicidio è stato subito identificato, trattasi di figura ben conosciuta nella zona di Masafer Yatta. Yinon Levi è un colono che affitta ruspe all’esercito israeliano e che si vede in diversi video girare con la pistola sparando ad altezza uomo. E la nostra abitudine all’orrore segna un altro punto di non ritorno.
Polemiche – Autogrrr
Una delle frasi più celebri della Prima Repubblica è «hanno creato un clima infame», che come tutte le uscite migliori si presta benissimo a descrivere anche tempi sì diversi ma altrettanto disgraziati. Abbiamo creato proprio un clima infame, come dimostra l’episodio di Lainate, polarizzante senza possibilità di attendere un minimo di prove. Presunto episodio antisemita, all’inizio, ma è poi arrivata la contro-accusa degli italiani di origine araba, che dicono di essere stati aggrediti per primi. Il risultato? Una meta-discussione violenta e senza scala di grigi, lunga una settimana, fatta di accuse e controaccuse, referti fatti e mancati, insinuazioni e omissioni. Un clima infame, davvero. E, soprattutto, senza nessun miglioramento all’orizzonte.
Ancora esteri – ChatkaGPT
Il terremoto del 30 luglio in Kamchatka, regione conosciuta soprattutto per essere un territorio del RisiKo!, è stato uno dei dieci più forti mai registrati. Il fatto che si calcolino pochissimi danni e ancor meno feriti, ci dice probabilmente di un territorio molto remoto e poco popolato e di un allerta tsunami che stavolta ha funzionato bene.
Gossip – Pamchatka
Non solo il sequel di Una pallottola spuntata sembra sorprendentemente un film molto riuscito (lo abbiamo definito il film dell’estate), ma è pure il set dove è nato l’amore più inimmaginabile dell’anno, quello tra la rinata Pamela Anderson (58 anni) e Liam Neeson (73). Si scambiano effusioni pubbliche, sembrano innamoratissimi, non si direbbe marketing insomma, ma vai a sapere.