Abbiamo incontrato uno dei più interessanti registi europei degli ultimi anni: con lui abbiamo parlato della serie rivelazione del 2025, di sentimenti, di Madrid e del desiderio di fare sempre una cosa completamente diversa dalla precedente.
È morto Robert Wilson, il regista che inventò l’opera teatrale totale
Con spettacoli come Einstein on the Beach portò musica, videoinstallazioni e l’interdisciplinarietà a teatro, modernizzandone il linguaggio.

All’età di 83 anni è morto Robert Wilson, drammaturgo e regista teatrale che ha contribuito a portare la modernità sui palcoscenici di tutto il mondo, rivoluzionando il linguaggio teatrale e aprendolo all’interdisciplinarietà. A dare l’annuncio è stato il suo account Instagram ufficiale, postando un elegante foto in bianco e nero dell’artista di origini texane. Con Wilson se ne va un nome importante e ancora attivissimo della scena teatrale internazionale e cultura statunitense novecentesca, il cui contributo si estende al mondo dell’arte, della musica e della fotografia.
Dopo una formazione come architetto, Wilson scopre il teatro grazie ad alcuni laboratori per bambini disabili a cui partecipò come educatore. Deciso a inseguire una carriera in ambito teatrale, negli anni ’60 si trasferisce a New York e comincia a lavorare dietro le quinte, muovendo i primi passi nel settore come scenografo e tuttofare. In pochi anni fonda la compagnia Byrd Hoffman School of Byrds e comincia a scrivere spettacoli di rottura, che impressionano il pubblico per come attingano a tutte le arti visive. Dentro le sue opere musica, videoarte, scultura e fotografia irrompono sul palco, mescolando il linguaggio del teatro, del balletto e dell’opera con quello di altre arti. Per questo motivo il teatro La Scala lo ricorda oggi come il maestro dell’«opera teatrale totale», come ricordato anche dal New York Times.
Negli anni Wilson collabora con grandi artisti, scrittori, cantanti, spostandosi dalla cultura high brow al pop puro: Tom Waits, David Byrne, William S. Burroughs, Heiner Müller ma anche Lady Gaga e Philip Glass, con cui firma il suo spettacolo più famoso: Einstein on the Beach. La sua è stata una carriera costellata di successi e di premi, tra cui il Leone d’oro della Biennale di Venezia nel 1993 e il premio Europa per il teatro nel 1997.

Abbiamo incontrato uno dei più interessanti registi europei degli ultimi anni: con lui abbiamo parlato della serie rivelazione del 2025, di sentimenti, di Madrid e del desiderio di fare sempre una cosa completamente diversa dalla precedente.