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15:12 giovedì 18 settembre 2025
Israele vuole cancellare la sua versione degli Oscar perché ha vinto un film che parla di un ragazzino palestinese Anche perché, vincendo, The Sea è automaticamente candidato a rappresentare Israele agli Oscar per il miglior film internazionale.
Il candidato della Francia all’Oscar per il Miglior film internazionale è un film ambientato in Iran, che parla di Iran e diretto da un iraniano Dalla Palma d’Oro a Cannes alla candidatura francese agli Oscar, il viaggio di Jafar Panahi attraverso le crepe della politica e del cinema
Sulla tv del ministero della Difesa russo c’è uno show fatto con l’AI che trolla i politici stranieri Macron con i bigodini rosa, Trump che parla di gabinetti dorati, von der Leyen in versione soviet: questo il meglio che la "satira" russa offre.
Il late show di Jimmy Kimmel è stato sospeso per dei commenti di Kimmel su Charlie Kirk Commenti che però Jimmy Kimmel non ha mai fatto.
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 

È morto Robert Wilson, il regista che inventò l’opera teatrale totale

Con spettacoli come Einstein on the Beach portò musica, videoinstallazioni e l’interdisciplinarietà a teatro, modernizzandone il linguaggio.

01 Agosto 2025

All’età di 83 anni è morto Robert Wilson, drammaturgo e regista teatrale che ha contribuito a portare la modernità sui palcoscenici di tutto il mondo, rivoluzionando il linguaggio teatrale e aprendolo all’interdisciplinarietà. A dare l’annuncio è stato il suo account Instagram ufficiale, postando un elegante foto in bianco e nero dell’artista di origini texane. Con Wilson se ne va un nome importante e ancora attivissimo della scena teatrale internazionale e cultura statunitense novecentesca, il cui contributo si estende al mondo dell’arte, della musica e della fotografia. 

Dopo una formazione come architetto, Wilson scopre il teatro grazie ad alcuni laboratori per bambini disabili a cui partecipò come educatore. Deciso a inseguire una carriera in ambito teatrale, negli anni ’60 si trasferisce a New York e comincia a lavorare dietro le quinte, muovendo i primi passi nel settore come scenografo e tuttofare. In pochi anni fonda la compagnia Byrd Hoffman School of Byrds e comincia a scrivere spettacoli di rottura, che impressionano il pubblico per come attingano a tutte le arti visive. Dentro le sue opere musica, videoarte, scultura e fotografia irrompono sul palco, mescolando il linguaggio del teatro, del balletto e dell’opera con quello di altre arti. Per questo motivo il teatro La Scala lo ricorda oggi come il maestro dell’«opera teatrale totale», come ricordato anche dal New York Times.

Negli anni Wilson collabora con grandi artisti, scrittori, cantanti, spostandosi dalla cultura high brow al pop puro: Tom Waits, David Byrne, William S. Burroughs, Heiner Müller ma anche Lady Gaga e Philip Glass, con cui firma il suo spettacolo più famoso: Einstein on the Beach. La sua è stata una carriera costellata di successi e di premi, tra cui il Leone d’oro della Biennale di Venezia nel 1993 e il premio Europa per il teatro nel 1997. 

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Parliamo di It Was Just An Accident di Jafar Panahi, già vincitore della Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes.

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Robert Redford, la star politica di un mondo che non c’è più

Dalla vita ha avuto tutto: fama, bellezza, successo, ricchezza, riconoscimento. Ma erano altre le cose che gli importavano: la democrazia, il cinema indipendente, le montagne dello Utah, e opporsi a un'industria che ormai disprezzava.

È morto Robert Redford, una leggenda del cinema americano

Aveva 89 anni, nessun attore americano ha saputo, come lui, fare film allo stesso tempo nazional popolari e politicamente impegnati.

Tra i candidati a rappresentare l’Italia all’Oscar per il Miglior film internazionale ci sono praticamente tutti i film italiani usciti quest’anno

Tranne La grazia di Paolo Sorrentino, ma non per volontà: la sua assenza è solo una questione burocratica.