Il film, con protagonista Leonardo DiCaprio, arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 25 settembre.
Il nuovo libro di J.K. Rowling parla di una fumettista che viene perseguitata dai troll online
Il nuovo libro dell’autrice di Harry Potter si chiama The Ink Black Heart e somiglia alla sua vita negli ultimi anni, perlomeno online: parla di un’artista che viene accusata di transfobia e attaccata su internet dal suo stesso fandom. Scritto con il suo solito pseudonimo, Robert Galbraith, The Ink Black Heart racconta la storia di Edie Ledwell, la creatrice di un popolare cartone animato di YouTube che, come si legge nella descrizione Amazon del libro, viene «perseguitata da una misteriosa figura online» e dopo una serie di minacce di stupro e violenze varie, sempre online, viene trovata morta in un cimitero. Il romanzo, uscito il 30 agosto, è il sesto volume della sua serie crime-thriller Cormoran Strike ed è stato recensito negativamente sia dal Telegraph che dal Sunday Times, soprattutto per la sua (inutile) mole: 1012 pagine.
Nel libro, Edie Ledwell viene attaccata dai troll di internet e dai suoi stessi fan, che le si rivoltano contro quando il cartone animato che disegna e crea viene accusato di razzismo e abilismo, oltre che di transfobia, a causa di una scena che coinvolge un verme ermafrodita. È la prima volta che in un libro scritto da J.K. Rowling si trova una componente così autobiografica. La polemica online contro di lei è esplosa per la prima volta nel 2019, quando la scrittrice ha sostenuto pubblicamente Maya Forstater, ricercatrice britannica che venne licenziata per tweet ritenuti anti-trans. Nel corso degli anni, Rowling ha continuato a diffondere le sue opinioni transfobiche con diversi post su blog e tweet, scatenando l’ira degli utenti e, in molti casi, anche dei suoi ora ex-fan.
Nonostante le chiare somiglianze con le vicende che l’hanno coinvolta, Rowling ha voluto specificare che si tratta soltanto di una grande coincidenza. «Avevo scritto il libro prima che mi accadessero certe cose online. Ho detto a mio marito: ‘”Penso che tutti lo vedranno come una risposta a quello che è successo a me”, ma in realtà non lo era. La prima bozza del libro era terminata nel momento in cui sono accadute quelle cose».

Vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del cinema Venezia, il nuovo film di Rosi, appena arrivato nelle sale, riesce dove tanti in questi anni hanno provato e fallito: raccontare Napoli in modo diverso.

Dalla vita ha avuto tutto: fama, bellezza, successo, ricchezza, riconoscimento. Ma erano altre le cose che gli importavano: la democrazia, il cinema indipendente, le montagne dello Utah, e opporsi a un'industria che ormai disprezzava.