Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Come è stato realizzato lo Zuckerberg malridotto sulla cover di Wired

Un incredibile Mark Zuckerberg reduce da un pestaggio è il protagonista della splendida cover del numero di marzo di Wired. L’elegante testa di Zuckerberg, accompagnata dalla tipica t-shirt grigia, emerge da uno sfondo di colore indefinibile, tra il beige e uno sbiaditissimo millenial pink. La leggera torsione del collo e la fissità dello sguardo che si perde nel vuoto, fanno pensare uno straordinario ritratto pittorico. Il capolavoro è il frutto di un artista di New York, Jake Rowland, conosciuto per i suoi “ritratti compositi”. Si tratta di una foto-illustrazione realizzata mescolando insieme una reale fotografia del Ceo di Facebook, due immagini di un modello ingaggiato per l’occasione e truccato perché sembrasse ferito, due foto stock. «Una miscela di realtà e finzione, fin nell’espressione del suo volto», ha commentato Rowland.
Non è difficile immaginare il valore metaforico dell’immagine: Nicholas Thompson, editor in chief di Wired e co-autore dell’articolo su Zuckerberg, ha voluto una copertina che si accordasse con la sua tesi. Sì, il padre di Facebook è nel bel mezzo di una bella lotta: negli ultimi due anni è stato pestato come mai prima. Ma ora sta cambiando strategia, e lo sta facendo bene: da Wired sono sicuri che vincerà. II ritratto trasmette calma e sicurezza interiore, una sorta di serena determinazione. In più il modo in cui è stato realizzato si lega ai temi dell’attualità: non è forse oggi sempre più difficile distinguere tra ciò che è fake e ciò che è reale?

«L’argomento del numero e il momento che stiamo vivendo mi hanno chiaramente ispirato«, commentato il creatore dell’immagine. «I confini tra realtà e finzione, documentazione e falsificazione, “reale” e “falso” non sono mai state così scivolose e difficili da individuare. La manipolazione di informazioni e immagini online, in particolare tramite i social media e in generale con media digitali, viene utilizzata per distorcere la nostra percezione (e influenzare la nostra politica) con modalità che non hanno precedenti. Il digitale si sta riversando nel mondo fisico a un ritmo accelerato con risultati evidenti, e altri che probabilmente non possiamo neppure percepire consciamente».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.