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Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.
Francis Kaufmann/Rexal Ford ha ricevuto quasi un milione di euro dal Ministero della Cultura per girare un film che non ha mai girato Lo ha rivelato un'inchiesta di Open: l'uomo è riuscito ad accedere ai fondi del tax credit, senza mai girare nemmeno una scena.
Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.
La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.
David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.
Una delle analisi più sensate della guerra tra Israele e Iran l’ha fatta Jafar Panahi su Instagram Il regista ha postato un lungo messaggio, in cui condanna sia il governo israeliano che il regime iraniano.

In Giappone ci sono vecchiette che rubano apposta per andare in prigione

20 Marzo 2018

Il Giappone ha una delle popolazioni più anziane del mondo: l’età mediana è 46 anni, la terza più alta del mondo (da non confondere con la media aritmetica, la mediana è un valore statistico più calzante per rendere l’idea di quanto anziana sia una popolazione) e si stima che più del 26 per cento della popolazione giapponese abbia più di 65 anni. L’invecchiamento della popolazione giapponese ha anche un costo sociale, perché oggi ci sono molte persone anziane che, senza figli o parenti che si prendano cura di loro, faticano a cavarsela. Questo vale soprattutto per le donne, che tendono a vivere di più e ad essere più povere rispetto agli uomini. Questa situazione, come riporta Bloomberg, ha finito per creare un fenomeno triste e bizzarro: vecchiette che commettono piccoli crimini con l’obiettivo di finire in prigione.

L’articolo parte dai dati. Nella popolazione carceraria femminile del Giappone, la presenza delle donne anziane è notevole: una carcerata su cinque è anziana. Delle donne anziane incarcerate, poi, la stragrande maggioranza (e precisamente il 90 per cento) è stata condannata per avere rubato qualcosa da un negozio. E di queste donne anziane incarcerate per crimini minori, circa la metà non ha più un parente in vita. Non è difficile immaginare, dunque, le ragioni dietro questo fenomeno. Molte di queste vecchiette rubano per indigenza, e in alcuni casi il loro obiettivo non è soltanto rubare qualcosa di cui hanno bisogno ma che non possono permettersi: rubano apposta per finire in prigione, dove almeno avranno un tetto, un pasto caldo, e magari anche qualcuno con cui fare due chiacchiere.

Il pezzo di Bloomberg include le testimonianze di alcune guardie carcerarie e di nonnine in galera, che parlano sotto forma di anonimato. Nessuna ammette di avere rubato proprio per andare in galera, però le loro parole lasciando intendere che è andata così. Un’0ttantenne che si fa chiamare “T”, condannata per avere rubato una padella e dei semi, ha detto che «in prigione la sua vita è molto più semplice». Una settantaquattrenne identificata come “K” ha rubato una Coca-Cola e un succo di frutta e dice di «non avere nulla che mi aspetti là fuori». Poi c’è una settantottenne chiamata “O”, che dice: «La prigione è un’oasi per me». Ha rubato un mango.

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