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00:34 sabato 8 novembre 2025
Un imprenditore ha speso un milione di dollari per promuovere una collana AI a New York e tutte le sue pubblicità sono state vandalizzate Avi Schiffman voleva far conoscere il suo prodotto ai newyorchesi. Che gli hanno fatto sapere di non essere interessati all'amicizia con l'AI.
Stranger Things sta per finire ma ricomincerà subito, visto che Netflix ha già pronto lo spin-off animato S’intitola Tales From ’85 ed espande la storia ufficiale tra la seconda e la terza stagione, riprendendone i personaggi in versione animata.
Gli azionisti di Tesla hanno entusiasticamente approvato un pagamento da un bilione di dollari a Elon Musk  Se Musk raggiungerà gli obiettivi che l'azienda si è prefissata, diventerà il primo trillionaire della storia incassando questo compenso da mille miliardi.
Nel primo trailer de La Grazia di Paolo Sorrentino si capisce perché Toni Servillo con questa interpretazione ha vinto la Coppa Volpi a Venezia Arriverà nella sale cinematografiche italiane il 15 gennaio 2026, dopo aver raccolto il plauso della critica alla Mostra del cinema di Venezia.
Nel nuovo album di Rosalia c’è una canzone in italiano dedicata a San Francesco e Santa Chiara Si intitola "Mio Cristo Piange Diamanti", che lei definisce «la sua versione di un'aria», cantata in un perfetto italiano.
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.

Il Washington Post ha pubblicato un editoriale contro Amazon

26 Ottobre 2017

Criticare la Silicon Valley, di questi tempi, è diventato sempre più mainstream. Eppure fa un certo effetto leggere che il Washington Post, il giornale di proprietà di Jeff Bezos, che è anche il proprietario di Amazon, ha pubblicato un editoriale contro Amazon. L’oggetto delle critiche era “Amazon Key,” il nuovo servizio per gli utenti Prime, per il momento abilitato solo in alcune città degli Usa, e che permette di consegnare i pacchi in casa anche quando non c’è il cliente, grazie a un kit composto da una telecamera e da una serratura “smart”. L’articolo è firmato da Christine Emba, una columnist abituale del quotidiano.

“Amazon Key” introduce un’opzione di delivery in-home, che consente al fattorino di entrare direttamente nelle case. Si istalla una serratura particolare, insomma smart, che può essere aperta da Amazon una volta identificata una consegna e l’identità del fattorino. Inoltre una “Cloud Cam” permette agli utenti di controllar lo mentre è nel loro appartamento in loro assenza. L’idea è di estendere questo modello a servizi di dog sitter e colf.

Emba rimprovera al colosso dell’e-commerce di avere dimostrato, con questo servizio, di essere scollato dalle esigenze delle persone reali: «Il modo di pensare degli innovatori della Silicon Valley è curioso. La maggior parte delle idee rientrano nella categoria di “cose che un uomo di 25 anni può ancora delegare a sua mamma”». Poi ci sono il problema della privacy e della sicurezza: «Sì, do importanza alle consegne facili, ma do più importanza alla mia sicurezza personale, dunque meglio prendersi la briga di essere a casa al momento giusto che rischiare di essere aggredita da uno sconosciuto».

Quanto al fatto che il suo giornale fa capo alla stessa persona che possiede anche Amazon, l’editorialista ci scherza su: «Il Washington Post è di proprietà del fondatore e Ceo di Amazon, Jeffrey P. Bezos», scrive in una nota. Per poi aggiungere: «JB, se per caso stai leggendo, sappi che sono un’utente prime».

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