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21:16 sabato 24 maggio 2025
È morto il fotografo brasiliano Sebastião Salgado Con le sue grandi fotografie in bianco e nero ha sempre sollevato importanti questioni etiche, politiche e ambientali.
Un uomo in Norvegia si è svegliato con una nave cargo arenata nel suo giardino Ma solo dopo che il vicino è andato a svegliarlo per dirgli che c'era una nave cargo arenata nel suo giardino.
Pop Mart ha tolto i Labubu dagli store di Londra perché in fila si creavano delle risse L'azienda ha preso questa decisione per proteggere sia i suoi dipendenti che i clienti.
Per colpa di Trump, Harvard rischia di perdere quasi un terzo dei suoi studenti Gli studenti internazionali sono tantissimi e, con le loro tasse, contribuiscono grandemente al bilancio dell'università.
Il video che Trump ha usato per dimostrare che in Sudafrica è in corso un genocidio dei bianchi è un falso Lo hanno rivelato due giornalisti del New York Times, che hanno indagato sul video e scoperto che si tratta di una bufala.
La Thailandia ha depenalizzato la cannabis, ma il turismo della cannabis l’ha fatta pentire I casi di "turisti" che vanno e vengono dalla Thailandia a scopo di contrabbando sono aumentati a tal punto da costringere le autorità a intervenire.
Nel nuovo Assassin’s Creed si possono uccidere le persone ma non gli animali Anzi, gli animali si possono adottare e allevare, e c'è anche la possibilità di passare tutto il tempo ad accarezzarli.
Sentimental Value di Joachim Trier è il film favorito per la Palma d’oro, almeno a giudicare dalla standing ovation che ha ricevuto Quindici minuti di applausi, la più lunga standing ovation in questa edizione del festival.

È stato scoperto il virus più antico del mondo

11 Maggio 2018

Fino a pochi giorni fa, nessuno era mai riuscito ad studiare sequenze di virus più vecchie di qualche centinaio d’anni. Recenti studi hanno invece scoperto frammenti di DNA in un reperto risalente a circa 7000 anni fa, più precisamente nei denti di un uomo ritrovato durante alcuni scavi in Germania. Lo ha riportato l’Atlantic: le moderne tecnologie sono state in grado di riconoscere il virus HBV come responsabile del decesso dell’individuo. Lo sviluppo delle analisi potrebbe portare avanzamenti sostanziali nella mappatura delle epidemie preistoriche.

A riconoscere il virus sono stati due gruppi di ricerca distinti, pervenuti contemporaneamente alla stessa conclusione. Il primo gruppo, guidato da by Ben Krause-Kyora e Johannes Krause in Germania, ha condotto le proprie ricerche sull’uomo di 7,000 anni e su altri reperti più recenti, rispettivamente di 5,000 e di 1,000 anni fa. Una seconda ricerca è stata invece condotta a Copenhagen dal professor Eske Willweslev, sui resti di 12 individui risalenti all’Età del Bronzo. Entrambe le ricerche hanno attestato frammenti del DNA in questione: dopo aver infettato il fegato ed essere entrato in circolazione, il virus si è preservato nelle ossa e nei denti dei soggetti per millenni.

Oggi la scoperta è spunto di comparazione tra forme diverse dello stesso virus. La forma preistorica dell’epatite B si è infatti estinta negli esseri umani, ma è ancora presente in alcune colonie di gorilla in Africa. Gli studiosi si stanno ora chiedendo l’origine della malattia: sono stati gli uomini preistorici a trasmetterla agli animali, o viceversa? Inoltre, resta ancora oscuro come il virus – le cui forme odierne presentano una struttura molto diversa – si sia potuto evolvere e diffondere tra le diverse popolazioni del mondo. Oggi l’epatite virale è ampiamente prevenuta ma affligge ancora in piccola percentuale alcune parti dell’Africa dell’Asia. Futuri studi sull’agente patogeno e su altre sequenze di DNA virale (adenovirus, poxvirus) conservate nei resti archeologici potrebbero tracciare previsioni sull’evoluzione della malattia, nonché mappare lo spostamento delle popolazioni eurasiatiche nel corso del tempo.

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