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Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
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Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.

Il Van Gogh Museum di Amsterdam rischia la chiusura a causa di lavori di ristrutturazione troppo costosi

Lo dice il museo stesso: servono 121 milioni di euro per mettere a posto la struttura. Il Van Gogh Museum pretende che a pagare sia il governo olandese. Il governo olandese non è d'accordo.

28 Agosto 2025

Il Van Gogh Museum è troppo vecchio e non così sicuro, servono quasi 121 milioni di euro per ammodernarlo e metterlo in sicurezza, se il governo olandese non mette la sua parte allora il museo chiuderà. Questo il riassunto, fatto da ArtNews, di quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dalla direzione dello stesso museo per far sapere le gravi condizioni in cui versa la struttura, così gravi che non è affatto da dare per scontata la prosecuzione delle attività. A meno che, appunto, il governo olandese non intervenga con un adeguato finanziamento e tenga fede all’accordo firmato nel 1962 con i discendenti di Van Gogh: noi, i discendenti di Van Gogh, concediamo alla neonata fondazione pubblica di esporre tutte le opere di nostro nonno che conserviamo; voi, rappresentanti dello Stato olandese, vi impegnate a finanziare tutti i lavori di costruzione e manutenzione di cui il Van Gogh Museum avrà mai bisogno. Stando a quello che c’è scritto nel comunicato stampa di cui sopra, lo Stato olandese «non sta mantenendo la promessa».

È già in corso un contenzioso legale, in realtà, tra il museo e il governo del Paese. Ogni anno il Van Gogh Museum riceve 10 milioni di euro di finanziamento, una cifra ormai ampiamente insufficiente, secondo la direzione: ne servirebbero 2.9 in più all’anno solo per sostenere i costi di climatizzazione, manutenzione degli ascensori e per generiche necessità infrastrutturali. A questo, poi, si aggiungono spese ormai non più prorogabili a causa della vetustà dell’edificio: «La maggior parte della dotazione tecnica è giunta al termine della sua vita operativa, quelle che ancora funzionano sono comunque molto vecchie e sempre più difficili da riparare a causa della mancanza di pezzi sostitutivi. La conseguenza di tutto questo è che la manutenzione ormai non è più fattibile e i sistemi devono essere sostituiti tutti».

Per porre rimedio, il museo varato un piano, Masterplan 2028, un progetto da 121 milioni di euro che prevede una parziale chiusura della struttura per effettuare i lavori necessari, tra cui quelli indispensabili per mettere in sicurezza le opere d’arte. Soldi che il museo vuole sia il governo a spendere. Il governo, però, non sembra intenzionato a muoversi da quella cifra di 10 milioni di euro: «Il Van Gogh Museum riceve già il più alto finanziamento per metro quadro di tutti i musei del Paese», ha fatto sapere, piccato, il ministero.

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