Il film Disney è da settimane in cima al botteghino italiano e mondiale. A contribuire a questo successo c'è stata la comunità dei furry, per la quale questo film è una faccenda molto, molto seria.
The Bear è una comedy?
Impegnato in una fortunatissima award season, il pluripremiato cast di The Bear deve dedicarsi, tra un red carpet e l’altro, anche all’auto-coscienza. Prima ai Golden Globe, poi ai Critics’ Choice Awards e infine agli Emmy, The Bear è stata candidata – e premiata – nella categoria “comedy”. Questa categorizzazione sembra non convincere il pubblico, tanto che diverse persone hanno chiesto via social ai membri del cast di esprimersi a riguardo. Come riporta AV Club, durante la rassegna stampa che ha seguito la cerimonia degli Emmy, la domanda è stata posta a Jeremy Allen White e Ayo Edebiri, entrambi freschi di vittoria come migliori attori protagonisti in una comedy, i quali hanno risposto con convinzione che sì, The Bear fa ridere le persone ed è quindi una commedia.
In realtà distinguere tra commedia e dramma sembra non essere così semplice, a partire dalla stessa organizzazione che si occupa delle candidature. Fino al 2021, gli Emmy proponevano come metodo di categorizzazione la durata degli episodi: trenta minuti per le commedie e almeno quaranta per le serie drammatiche. Questo parametro sembrava non funzionare troppo bene, e gli Emmy hanno deciso di lasciare ai produttori la responsabilità di definire i propri prodotti con la forse lapalissiana linea guida che “il contenuto è primariamente comico per le serie commedia e primariamente drammatico per le serie drammatiche”. Tuttavia, come sottolinea Ebon Moss-Bachrach, l’attore che nella serie interpreta Richie, le linee che separano una comedy da un drama sono sempre più sottili: «Tra Succession, Beef e la nostra serie, mi sembra che quest’idea di comedy e drama sia un po’ obsoleta. Il nostro semplice obiettivo è di riflettere la confusione dell’essere umano, che è qualcosa di profondamente divertente e per cui tutti soffriamo».
Il film Disney è da settimane in cima al botteghino italiano e mondiale. A contribuire a questo successo c'è stata la comunità dei furry, per la quale questo film è una faccenda molto, molto seria.
Nata a Mestia, al confine con la Russia, trasferitasi a Palermo, Jorjoliani scrive in italiano per raccontare il suo Paese, la Georgia. L'abbiamo incontrata e con lei abbiamo parlato di radici, folklore, traduzioni, Stalin e turistificazione.