L'attentato alla vita di Donald Trump segna il momento in cui il complottismo diventa ideologia dominante. Anche a sinistra, negli Stati Uniti come nel resto del mondo.
Si chiama così la tendenza, facilitata dalla tecnologia, a controllare sempre più i figli, dalle cose di scuola alle uscite, con conseguenze di cui si discute molto.
In America tutti ce l'hanno con Biden, in Europa tutti condannano Putin, in Italia tutti detestano Morgan.
Il trionfo laburista in Inghilterra, gli elicotteri sulla Valle di Cogne, il salotto noiosetto del Premio Strega e le altre notizie degli ultimi giorni.
Dopo la pessima performance del marito nel dibattito televisivo contro Trump, la foto della First Lady ha acceso altre polemiche: c'è chi dice che sta cercando di salvare la campagna elettorale di Joe e chi la accusa di aver peggiorato la situazione.
È cominciata negli Stati Uniti e adesso, tra le elezioni europee e quelle francesi, è arrivata anche da noi: la guerra alla cultura woke, nuova ossessione delle destre internazionali.
Joe Biden sembra troppo vecchio, Marina Berlusconi si è spostata troppo a sinistra, Chiara Ferragni è diventata troppo cringe e le altre notizie degli ultimi giorni.
Cominciata un secolo fa con la diaspora italiana, ha attraversato Il padrino e I Soprano, e con The Bear è arrivata al suo apice.
La decisione più forte, finora, nella guerra agli affitti brevi in tutto il mondo.