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In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.
Il completo, che forse non è un completo, indossato da Zelensky nell’incontro con Trump ha causato un enorme litigio tra gli scommettitori online Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?
A quanto pare Lana Del Rey è molto arrabbiata con Ethel Cain, ma nessuno ha ancora capito perché Le ha lanciato una frecciatina in una traccia del nuovo album e l'ha bloccata su Instagram: perché ce l'abbia così tanto con Cain, però, non è chiaro.
La sinistra mondiale va così male che è riuscita a perdere le elezioni anche nella Bolivia socialista Il Movimiento al Socialismo governava dal 2005, ma al primo turno è arrivato a malapena quarto. Al ballottaggio vanno un candidato di centro e uno di centrodestra.
A Liam Gallagher hanno vietato di lanciare tra il pubblico tamburello e maracas alla fine dei concerti perché le persone si picchiavano pur di accaparrarseli È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».
È morto Ronnie Rondell, l’uomo che andava a fuoco sulla copertina di Wish You Were Here dei Pink Floyd Ci vollero 15 tentativi per ottenere lo scatto perfetto, un'impresa che mise a dura prova anche uno stunt man come lui, sopravvissuto alle riprese più spericolate della storia del cinema.

I cori contro polizia e governo che si sentono nelle piazze iraniane in questi giorni

23 Settembre 2022

Le proteste esplose dopo la morte di Mahsa Amini, 22enne deceduta in seguito alle violenze subite dalla Gasht-e Ershad – la “buoncostume” iraniana, un’unità della polizia che pattuglia le strade per accertarsi che le donne non portino scompiglio indossando vestiti troppo provocanti o esibendo acconciature che sfidano la morale –  continuano, nonostante i tentativi da parte del governo di riportare l’ordine sia tramite la repressione che la propaganda. Manifestazioni di piazza si ripetono ormai ogni giorno non solo a Tehran ma in praticamente tutte le grandi città iraniane, e con il passare del tempo le proteste si fanno sempre più intense: ora i cittadini, come riporta IranWire, non contestano solo le forze dell’ordine colpevoli della morte di Amini, ma anche il governo e le sue politiche retrograde.

Durante le manifestazioni e i cortei ci sono due slogan, due parole che si ripetono in continuazione: azadi, libertà, e bi-sharaf, vergognosi. Sharaf è una delle parole più importanti della lingua persiana, indica tutto ciò che rende una persona elegante, leale, degna. Bi-sharaf serve a descrivere una persona priva di tutte queste qualità: una persona indegna, che dovrebbe vergognarsi della sua stessa esistenza. Gli altri due cori che si sentono ormai in tutte le piazze del Paese sono dedicati a Mahsa Amini: uno è “zan, zandegi, azadi”, tre parole che stanno rispettivamente per donna, vita e libertà, l’altro è “ma hameh Mahsa hastim, bejang ta bejangim”, ovvero “siamo tutti Mahsa, stiamo lottando tutti insieme”. A questi due cori, che si sentono sin dall’inizio delle proteste, ultimamente se ne è aggiunto un terzo: “mikosham, mikosham, har an keh Khaharam kosht”, una vera e propria minaccia rivolta alle forze dell’ordine iraniane, “ucciderò, ucciderò coloro che hanno ucciso mia sorella”.

Ci sono, poi, moltissimi cori contro il governo iraniano, sia in generale che in particolare. Secondo chi protesta, non c’è niente e nessuno da salvare nelle attuali istituzioni iraniane. I manifestanti se la prendono con tutti, a partire dagli uomini della Basij, un’unità paramilitare che risponde direttamente ai pasdaran e che dal 1979 è incaricata di sopprimere le proteste di piazza: “nangeh ma, Basiji aldang-e ma”, “la nostra disgrazia è l’incompetenza della Basij”, si sente cantare nelle piazze in questi giorni (altri cori paragonano addirittura la Basij all’Isis). La parola aldang, incompetente (anche se qualcosa nella traduzione va persa: aldang sta anche per inetto, corrotto, pigro, approfittatore), viene usata anche per descrivere il Presidente Raisi. Anche se, bisogna ammettere che il più bersagliato dai manifestanti è per distacco l’ayatollah Khamenei: a lui sono dedicati “marg ba setamgar, che shah bashe che rahbar” (morte al dittatore, sia lo shah o l’ayatollah”, “marg ba dictator” (morte al dittatore), “marg ba Khamenei” (morte a Khamenei). Negli ultimi giorni, poi, si è diffuso un coro che sta particolarmente preoccupando le autorità iraniane: “Jomhouri eslami, ne mikhahim, ne mikhahim”, non vogliamo la Repubblica islamica.

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