Con Moby Fantasy e Moby Legacy, e tutti i servizi offerti.
Anche per l’estate 2025, iniziata con il botto (di calore) e finalmente rinfrescata, il Mediterraneo è la meta preferita dagli italiani, secondo le statistiche degli operatori del turismo. Per chi si muove dall’Italia, è conveniente e comodo: alcune tra le destinazioni più belle del mondo sono a un tiro di schioppo, poche ore di navigazione, senza la scomodità di dover prendere aerei e selezionare bagagli dai confini fastidiosi. Nave, invece: con la comodità di imbarcarsi con un’automobile, una moto oppure a piedi, tutto lo spazio bagagli che si vuole, e soltanto poche ore da trascorrere tra bar, ristoranti, cabine e ponte. Le statistiche dicono anche che gli italiani sono i più ritardatari nella scelta della destinazione delle vacanze tra tutti i turisti europei. Se siete tra questi, abbiamo scelto 5 destinazioni sulle rotte di Moby tra Sardegna e Corsica.
Ajaccio
Il capoluogo della Corsica è forse meno frequentato, per ragioni geografiche, di Bastia, che si affaccia sulla Toscana, ma ricco di storia e circondato da alcune delle spiagge più belle dell’isola. I più letterari dei turisti potranno seguire le passeggiate di W. G. Sebald descritte in Le Alpi nel mare, e cercare naturalmente le tracce di Napoleone Bonaparte che qui nacque nel 1769. Chi ama la montagna, a proposito, troverà colline e percorsi escursionistici a pochi minuti dalla città, e per gli amanti del mare, la costa Occidentale è l’ideale, così frastagliata e ricca di insenature. Si può andare verso la punta più a ovest, passando per Barbicaja, o ci si può spingere un pelo più a nord, nel meraviglioso Golfo di Sagona, fino ad arrivare a Cargese, una delle perle della Corsica.
Bonifacio
Pochi luoghi sono spettacolari, da guardare, come Bonifacio. Il paese, in sé, è piccolo: non arriva a tremila abitanti. Quello che lo rende unico è la sua struttura orografica: abbarbicato su una lingua di terra stretta e lunga in un fiordo circondato da pareti in calcare bianco, appare magico e fragile. Nelle ripide pareti che delimitano l’insenatura, nei secoli, vennero ricavati magazzini e antiche abitazioni. Al riparo dalle pericolose correnti delle Bocche di Bonifacio, lo stretto che divide la Corsica dalla Sardegna, c’è il porto turistico. Cosa fare, una volta lì? Naturalmente un giro della cittadella, con i vicoli medievali che ricordano tanto Genova, che qui dominò a lungo (tanto che il dialetto bonifacino ricorda parecchio quello genovese ancora oggi), e poi una visita al Bastion de l’Étendard, il punto più elevato della Città vecchia. Per allontanarsi, invece, dalle comprensibili folle estive, si possono scegliere diversi calanchi. Per esempio, quello chiamato Tre Punti, incontaminato e spettacolare, tra il blu del mare, il verde della macchia mediterranea e il bianco del calcare. O l’ansa di Fazzio, dall’aspetto caraibico.
Porto Torres
Porto Torres è un punto strategico: certo, fu immaginata così da chi la fondò, ben prima dell’anno Zero, ma lo è ancora in senso paesaggistico, per i viaggiatori stagionali. Un tempo zona industriale, sorge nel Parco nazionale dell’Asinara, che fu creato nel 1997. Da allora il territorio di Porto Torres è in continua fase di conversione turistica. È una pianura ampia, con basse colline, che si estende per 10.200 ettari. Questi sono costituiti per metà dall’isola Piana e dall’Asinara. Le scogliere sono principalmente di tufo, a formare falesie molto alte e spettacolari. La parte antica della città è affascinante, tra basiliche e vicoli che si aprono sull’ampio lungomare: San Gavino, imperdibile per una visita, è la chiesa romanica più grande e antica di tutta la Sardegna. Per gite nei dintorni, consigliamo le spiagge di Stintino, tra le più belle e incontaminate dell’isola, e il patrimonio archeologico di Sorso, ricco di testimonianze prenuragiche.
Santa Teresa di Gallura
Proprio alla fine della Sardegna e poco prima dell’inizio della Corsica. Se cercate Santa Teresa di Gallura su Google Maps, vedrete il puntatore rosso fermarsi su un ciuffo di terra che segna l’estremo nord della Sardegna, così vicino all’”altra isola” che quest’ultima è parte del panorama, un’irregolarità nella linea dell’orizzonte. La distanza ravvicinata tra una costa e l’altra favorisce la gita in barca a vela: c’è ampia scelta, giornata intera o mezza giornata, i tempi si allungano a causa dei tanti posti lungo la costa in cui vale la pena fermarsi per foto, bagno, aperitivo. Per esempio: difficile non fermarsi passando per Baia Rena Major o Cala Spinosa. Stesso discorso per Baia Rena Bianca, 700 metri di sabbia bianca e rosa, un fondale così basso e un’acqua tanto limpida da sembrare un sentiero che si può percorrere per arrivare a piedi fino in Corsica. A proposito di camminatori: a Santa Teresa di Gallura ci sono molte destinazioni notevoli per il trekking. Una è Capo Testa, rocce levigate dal vento che conducono al faro omonimo (sa sempre di avventura raggiungere un faro). L’altra è la Valle della Luna, luogo perfetto anche per i romantici: al tramonto e sotto la luce della luna offre lo spettacolo migliore.
Bastia
Sembra strano dirlo, ma una delle cose più belle da fare a Bastia è guardarsi attorno. In una giornata di sole, da qualsiasi punto della città all’orizzonte si vedono tre isole: Capraia, Montecristo e d’Elba. Se siete cinefili, poi, passeggiando per la città rivedrete scene di diversi classici del ‘900: Gli amanti di domani di Buñuel, Operazione Rosebud di Preminger, L’uomo di Londra di Tarr, tutti girati qui. Se poi vi dovesse venire anche voglia di mare, il famoso “dito”, ovvero Cap Corse, è a pochi minuti. E qui, innumerevoli calette, borghi fermi nel tempo, acqua cristallina, colline che si tuffano direttamente nel mare alle vostre spalle. Per gli amanti della guida, anche panorami esaltanti su una rotta costiera che procede per grandi curve sinuose con il mare presenza costante su un lato. Due suggerimenti: la spiaggia nera di Nonza, ampia e singolare, affascinante anche se vista dall’alto; e l’intima bellezza di Brando, borgo mediterraneo ancora vibrante e autentico.

Il brand nato in Puglia ha appena inaugurato un nuovo spazio, Officina Circolo, dove prende forma l’idea dell’abito che il fondatore Gennaro Dargenio aveva immaginato per Circolo 1901: essenziale, di qualità e che non cede alle tendenze del momento.