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In Australia un artista si è fatto seppellire per tre giorni sotto una strada

È fin dagli inizi della sua carriera, iniziata alla fine degli anni Sessanta, che l’artista australiano Mike Parr (classe 1945) esplora i limiti del corpo umano, in particolare del suo. Nato con una malformazione a un braccio, Parr ha fatto dell’auto-mutilazione e delle imprese fisiche estreme le sue pratiche artistiche predilette, per poi cominciare, intorno agli anni Ottanta, a dedicarsi anche al disegno e in particolare all’autoritratto.

Ovviamente, nel corso dei decenni, le sue impressionanti prodezze non hanno messo alla prova soltanto lui, l’artista, ma anche gli spettatori, obbligati a osservarlo mentre tratteneva il respiro quasi fino a soffocare o si prendeva ad accettate la protesi precedentemente riempita di sangue finto e carne trita, per citare due delle azioni meno impressionanti. Considerando la sua carriera nel complesso, quindi, non stupisce affatto che per l’Hobart’s Dark Mofo festival l’artista di 73 anni abbia pensato di farsi seppellire sotto alla strada più trafficata della città.

Parr ha deciso di farsi “installare” per 3 giorni sotto Macquarie Street, dentro un’apposito container d’acciaio: l’opera si chiama Underneath the Bitumen – the Artist. Dentro alla piccola stanza sotterranea Parr avrà il materiale per disegnare e un libro di Robert Huges: The Fatal Shore (un classico nazionale del 1986 pubblicato in Italia da Adelphi con il titolo La riva fatale. L’epopea della fondazione dell’Australia). Niente cibo per 72 ore: Parr occuperà il tempo disegnando, leggendo e meditando. La strada è stata subito riaperta ed è ora perfettamente agibile. Parr verrà tirato fuori domenica alle 21.

Come ha riportato il Guardian, secondo gli organizzatori del festival di arte la permanenza dell’artista nel sottosuolo è una «risposta alla violenza totalitaria del XX secolo, in tutte le sue forme». E ancora: «Questo lavoro riguarda il nulla: non ci sono artisti, non ci sono performance, non ci sono opere d’arte. La vita riprende normalmente, resta soltanto una particolare forma d’ansia, che dura 72 ore».