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Il New York Times dice che la nuova legge sugli obiettori di coscienza è “una lezione” su come governa Meloni

È stato approvato martedì 23 aprile l’emendamento che permette alle associazioni antiabortiste di accedere nei consultori al momento della scelta delle donne di abortire. Era stato presentato dal deputato di Fratelli d’Italia Lorenzo Malagola, e nello specifico dice che le regioni possono avvalersi, nei consultori «del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità».

È, simbolicamente, un braccio di ferro vinto dal governo, ma in molti hanno notato che le cosiddette associazioni pro-vita, nei consultori, possono già entrare, proprio nel momento del colloquio al termine del quale è rilasciato il certificato medico per andare in ospedale. Il problema è la legge 194, che legalizza l’aborto ma permette molte attività a sostegno, per così dire, della maternità.

Ma torniamo alla vittoria dell’emendamento: la notizia ha avuto eco anche sulla stampa internazionale e il New York Times in particolare, in un articolo firmato da Elisabetta Povoledo e Jason Horowitz, ha detto che questa legge è «una lezione su come Meloni governa». Ovvero, si legge nel sottotitolo: «La misura mostra la capacità del primo ministro di rassicurare la sua base di destra senza sacrificare la sua immagine sempre più mainstream». Spiega ai lettori americani, l’articolo, che Meloni è «il primo Primo ministro italiano con radici in un partito nato dalle ceneri del Fascismo», ma che è riuscita comunque a «rassicurare l’establishment estero che è un partner di cui ci si può fidare, che non giocherà sporco a Bruxelles e che sarà un solido alleato degli Stati Uniti contro l’aggressione russa». Eppure, si legge ancora, la sua agenda domestica «rispecchia ancora molto le sue idee più antiche, e piace alla sua base tradizionale».

Nel pezzo si cita anche la volontà di cambiare la Costituzione in senso presidenziale, e il pasticcio, tra censura e imbarazzo, combinato con il monologo di Antonio Scurati cancellato dalla Rai. Si torna poi sull’aborto, ricordando un’intervista data proprio alla testata nel 2002. Meloni diceva di non avere intenzione di revocare la legge 194 ma di volersi assicurare che le donne potessero avere un’altra opzione: «C’è una parte della 194 che parla di prevenzione», aveva detto. «Non è mai stata messa in pratica». Anche Mirella Parachini, ginecologa e attivista per il diritto all’aborto, ha detto al Nyt che la nuova legge «non cambia niente» e rappresenta solo «una bandiera ideologica».